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GENOVA-Arrivare a Genova nella seconda metà dell’Ottocento e scoprire un porto pieno di traffici, di navi in partenza per ogni angolo del mondo significava avere la possibilità di “inventarsi” chissà quale traffico. E Vittorio Cauvin, figlio di Pierre, arrivato da Draguignan, Provenza francese, quell’invenzione la ebbe quasi subito, incominciando a importare dal lontanissimo Cile il guano, che era fondamentale per fertilizzare l’agricoltura, settore allora trainante dell’economia italiana e non solo.

Un vapore, un equipaggio esperto, un’idea, qualche contatto in quell’altra parte del mondo: così comincia la storia dei Cauvin a Genova, giunta oggi alla quinta generazione in un succedersi di personaggi importanti che si sono conquistati un ruolo forte non solo nell’economia genovese, italiana e internazionale, ma anche nel mondo dei traffici, grazie a quel vapore carico di fertilizzanti che andava avanti e indietro con il Cile, dall’altra parte del mondo, risalendo il Pacifico, risalendo la costa di quel paese  incredibile stretto tra il mare e la Cordigliera delle Ande.

Questa è la seconda puntata di Dynasty e come un film racconta quei colpi di genio, quei rischi, quelle intuizioni che dopo Vittorio Cauvin hanno avuto Ernesto, detto Poppi, Gian Vittorio e Max e dopo ancora Enesto II, Tony, Michele e ora la quinta generazione. I Cauvin, la loro dinastia e i loro amici e collaboratori, dove si allineano personaggi importanti, sono una famiglia diventata genovese oramai da quasi due secoli, ma sempre di più internazionale. Dai fertilizzanti sono nati altri affari a incominciare dall’acciaio commerciato per primi dopo un accordo con la leggendaria Union Steel americana, continuando con l’alluminio e con business nuovi, quasi incalzanti.

“Abitano” sempre a Genova, in quel palazzo di via Assarotti, ma di lì partono per il mondo ogni giorno. Quel nome ha segnato non solo la storia dei business. E’ indimenticabile Gian Vittorio, dal 1980 al 1990 presidente della Camera di Commercio, fondatore della Banca di san Giorgio, figura chiave nello sviluppo di Genova. E’ indimenticabile Bitti Bergamo, uno dei loro migliori “uomini”, campione di tennis, capitano di Davis, “re” del mercato in paesi come l’Egitto.

Dopo avere compiuto i 130 anni di Storia i Cauvin hanno fatto la “rivoluzione rosa”, aprendo l’azionariato e i ruoli dirigenziali delle loro aziende anche alla parte femminile della famiglia. E questo è come un altro inizio nel Terzo Millennio di una dinastia che continua a prosperare a dare lavoro e a viaggiare nel mondo nel nome di Genova. E che Dynasty, in onda domani sera, lunedì, alle 22,15 racconta nella seconda puntata.