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Io che inquino meno grazie ai ragazzi ambientalisti di Extinction Rebellion, cugini di quei "criminali" di Ultima Generazione che hanno gettato vernice lavabile sulla facciata del Senato

Agosto 2022, sole a picco, sotto l'afa che schiaccia i passanti in piazza De Ferrari in una torrida estate iniziata troppo e che sembra non finire mai: un gruppo di giovanissimi si trascina appresso un pupazzo a grandezza naturale del Dio Nettuno - la divinità del mare - con la flebo e seduto su una sedia e rotelle.
Da lontano non capisco se è un pupazzo o un uomo in carne ed ossa travestito.

Mi avvicino curioso e quando ho la conferma che si tratta di un manichino chiedo di fare una foto.

I ragazzi, poco più che ventenni, si mettono in posa, sono gentili, sorridono di un sorriso amaro.
Mi spiegano con tono didattico allungandomi un volantino che sono di Extinction Rebellion Liguria, associazione che invita a ribellarsi al rischio di estinzione. Ecologisti di cui mi aveva parlato mio nipote Gabriele, poco più grande di loro, uno che l'ambiente lo rispetta davvero: vegetariano, bici e monopattino, militante di Greenpeace.

Sotto quella canicola siccitosa che non dà tregua, a 40°, ascolto quei ragazzi con attenzione mentre mi parlano della plastica che soffoca il mare e del clima pazzo che uccide il pianeta.

Li ascolto con attenzione pensando come potrà essere il pianeta fra cent'anni.
Succede tutto all'improvviso: una ragazzina con il viso pulito osserva il mio zaino, neanche avesse visto il diavolo, e mi dice con l'aria schifata: "Brutto quello...".
La guardo perplesso con l'aria da boomer comunque curioso. "Brutto cosa?".
La ragazza con tatto indica la bottiglietta d'acqua minerale che spunta dalla tasca del mio inseparabile zainetto, io che che ho sempre detto di no agli inviti di mia moglie di usare una borraccia e non acquistare bottiglie, accuso il colpo.

Vacillo, non so cosa dire, all'improvviso mi accorgo della bruttezza dell'inseparabile bottiglietta di plastica che mi porto appresso da sempre, a volte al massimo la ricarico una o due volte prima di gettarla nel cassonetto della plastica.

Abbasso la testa e faccio mea culpa. "Ok" le dico sconfitto, "da domani non comprerò mai più acqua in bottiglie di plastica" prometto.

L'ho promesso, e l'ho fatto.
Da quel giorno, e sono cinque mesi, dopo una vita di bottiglie "usa e getta" adopero solo ed esclusivamente una borraccia, che mia moglie si è affrettata ad acquistare con gioia: l'acqua è fresca sino a sera, e niente plastica.

Come ho fatto a non vivere senza.

Extinction Rebellion è l'associazione della campagna “Ultima Generazione”, sì quei terribili "criminali" non violenti che hanno gettato vernice lavabile, e ripeto - la-va-bi-le - sulla facciata del Senato ed etichettati come delinquenti dal presidente del Senato Ignazio La Russa.

Quei criminali sono i nostri figli, i nostri nipoti, che vivono sulla loro pelle l'impotenza e la consapevolezza di essere l'"Ultima generazione" con l'obbligo di fare qualcosa per evitare la morte del pianeta. Figli e nipoti a cui dovremmo chiedere scusa e che invece mettiamo sotto accusa per un po' di vernice lavabile gettata sulla sede delle istituzioni, la casa dei politici che spesso fanno così poco per il bene comune e così tanto per i loro interessi, non solo a Bruxelles.

Cosa chiede Ultima Generazione al governo con azioni di disobbedienza non violente?

1) Interrompere la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni di gas naturale;
2) Incrementare l’energia solare ed eolico di almeno 20GW e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile.
riapertura delle centrali a carbone dismesse e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale