"Ogni anno che passa è più difficile e il dolore emerge più forte in questo periodo, siamo stanchi, l'attenzione cala sulla nostra vicenda e questo ci fa male quest'anno c'è stata l'inaugurazione del memoriale che per noi deve avere una vita, un curatore, per evitare che sia una cattedrale nel deserto, non vogliamo sia un peso e per questo con il quartiere inizieremo degli incontri per condividere idee e fare squadra". Così a Primocanale Egle Possetti, presidente e portavoce del comitato ricordo vittime Morandi, a poche ore dal settimo anniversario del crollo di Ponte Morandi che il 14 agosto 2018 provocò a Genova la morte di 43 persone e oltre 600 sfollati. Si tratterà della prima commemorazione al memoriale e l'ultima senza una sentenza del processo in corso ma soprattutto la prima con quasi operativa la cosiddetta legge Morandi voluta proprio dal comitato in ricordo del crollo. Come sempre Primocanale seguirà la commemorazione a partire dalle 8.30 in una giornata dedicata alle 43 vittime.
"Troppa poca memoria, c'è stanchezza è innegabile"
"Il disegno di legge ci ha impegnato tanto, seguire il processo anche - sottolinea Possetti - sono state fatte tante cose e ovviamente c'è anche un po' di stanchezza, è innegabile, perché quando arrivano questi giorni sembra che ogni anno sia peggio, nel senso che il dolore emerge più forte in modi diversi e quindi è molto complicato poi avvicinarsi a questa data. Ricordare è importante, purtroppo abbiamo sempre troppa poca memoria e invece noi vogliamo ricordare per evitare che certi errori si ripetano e il dolore di oggi non deve mettere a tacere la rabbia".
"Il memoriale non sia un peso, confronti con il quartiere"
Possetti ha posto l'accento sull'importanza del memoriale dedicato alle 43 vittime del ponte crollato, un luogo che definisce "più di un monumento, è un abbraccio collettivo, un impegno a non dimenticare e a lavorare perché tragedie come questa non accadano mai più".
"Dopo l'inaugurazione dello scorso dicembre abbiamo lanciato un allarme perché per noi il memoriale è fondamentale, ma deve essere fondamentale per tutti, perché questo è un luogo in cui prima di tutto sono stati spesi dei fondi pubblici ed è un luogo che deve essere valorizzato, deve portare energia nella città, non deve assorbirne e quindi questo per noi era molto importante. Abbiamo fatto questo incontro con la sindaca e con alcuni assessori ed è stato molto importante perché abbiamo spiegato direttamente quelli che secondo noi sono le priorità tenuto conto del fatto che lì davanti ci saranno ancora lavori per tanto tempo, dobbiamo riuscire a rendere in grado il pubblico di entrare tranquillamente in questo luogo, quindi per noi deve avere una vita, deve esserci una persona che si occupi delle relazioni nel memoriale, quindi un curatore, una persona che chiaramente non ha tempo pieno ma che abbia uno spazio per poter gestire questo luogo perché deve essere un luogo che dovrà avere molta interazione con le scuole, come ha detto la sindaca immediatamente che per lei questo era prioritario, e però anche avere interazioni magari con altre strutture, con anche la parte turistica della città, perché su mille turisti che arrivano in città dieci il memoriale hanno piacere di visitarlo e quindi noi vogliamo che questo luogo sia vivo, che rimanga vivo, vitale e che non sia un peso per la città e neanche per il quartiere. Con il quartiere poi sicuramente ipotizzeremo delle specie di riunioni in cui ci raccontiamo vicendevolmente quelle che sono le idee e cercheremo di fare squadra con le persone del quartiere perché deve essere un luogo che vive nel quartiere e ha vita".
"Va usata la musica che Remo Anzovino"
Altro punto importante per Possetti è la musica composta per il memoriale dal maestro Remo Anzovino. "E' stata creata una musica meravigliosa, noi vogliamo che da lì esca un disco perché tutta la musica del memoriale che è di proprietà del comune, è vero che non porterà degli introiti pazzeschi però potrà girare su tutti i social, su tutte le piattaforme e questo porterà a conoscere la musica che accompagna il memoriale ma anche il memoriale stesso in tutto il mondo, per noi questo è fondamentale, per noi sarà un punto anche importante, ci lavoreremo sicuramente".
"Aspettiamo sentenza con trepidazione"
La cerimonia commemorativa ha quindi un significato profondo: onorare la memoria delle vittime e mantenere viva l'attenzione sulla sicurezza e sulle responsabilità. "Ovviamente speriamo si possa giungere, quanto prima, a una sentenza di primo grado per poi arrivare alla fine di questo calvario processuale. Purtroppo in Italia i processi sono così, lunghi, e noi abbiamo bisogno di certezza su ciò che in cuor nostro è già certo - ha concluso - chiaramente tutti avrebbero voluto una sentenza prima però crediamo già che rispetto al numero di imputati, rispetto alla difficoltà di questa indagine e con la normativa che correda il diritto processuale in vigore è già stato fatto tanto e bene e quindi chiaramente aspetteremo con trepidazione questa prima sentenza perché sarà molto importante non dimentichiamoci che abbiamo già avuto una sentenza in un caso diverso ma che riguardava la medesima società che per noi è estremamente importante anche la sentenza che è stato il processo per la strage di Avellino e quindi queste due partite pur essendo diverse hanno però dei punti in comuni e per noi è stato molto importante poter leggere questa sentenza così dettagliata e così definitiva della Cassazione".
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