Cronaca

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A seguito di una serie di denunce presentate dagli utenti del trasporto ferroviario ligure vittime delle numerose soppressioni dei treni di questi ultimi giorni la Polfer ha avviato un'indagine conoscitiva per verificare la legittimità della protesta dei macchinisti contro il Vacma e per comparare il Vacma con analoghi sistemi applicati e funzionanti in altri Paesi europei. Della raccolta dei dati è stata informata la magistratura che però ancora non avrebbe ancora aperto un'inchiesta. Quello che in sostanza si sta cercando di capire è se i locomotori dotati del sistema del pedale di sicurezza Vacma dovevano essere o meno guidati in questi giorni e quindi quanto sia stato legittimo il rifiuto da parte dei macchinisti. Sul piatto della bilancia - secondo quanto spiegato - c'é da una parte la necessità di tutelare gli utenti che non sono neppure protetti dal sistema di garanzia che si attiva in occasione degli scioperi, e dall'altra la salute dei macchinisti. Per questo motivo in questi giorni la polizia giudiziaria della Polfer ha sentito, in modo informale, il dirigente della Asl3 Michele Piccardo per capire se il danno alla salute del lavoratore prospettato nel documento sulla base del quale i macchinisti hanno messo in atto la loro iniziativa di autotutela fosse di gravità urgente. Secondo quanto si è appreso, Piccardo avrebbe spiegato che nel documento non si faceva riferimento ad una grave urgenza per un eventuale danno. Sono stati inoltre sentiti, sempre in modo informale, i dirigenti del trasporto regionale di Trenitalia, tra cui Domenico Braccialarghe che avrebbero ascritto alla protesta contro il Vacma i forti disservizi degli ultimi giorni a cui si fa riferimento nei sette esposti denuncia firmati in tutto da un centinaio di persone. La Polfer sta inoltre acquisendo documentazione per comparare il Vacma con altri sistemi europei. Qualora si ravvisassero estremi interessanti, saranno i consulenti nominati dal magistrato, a quel punto con l'apertura di un'inchiesta, a valutare la situazione.