Cronaca
Serbi condannati, legale Bogdanov:"Sanno di aver sbagliato"
45 secondi di lettura
"Provengono da una cultura dove chi sbaglia paga. Sanno di avere commesso un reato": così l'avvocato Riccardo Di Rella commenta la condanna dei quattro ultrà serbi, suoi assistiti, accusati dei disordini allo stadio Ferraris di Genova che provocarono la sospensione della partita Italia-Serbia del 12 ottobre scorso. "Sono già detenuti da cinque mesi - ha detto il legale - se non fossero serbi sarebbero già usciti. Abbiamo visto fatti peggiori in altre circostanze, e tutti erano stati scarcerati poco tempo dopo". "Forse loro si aspettavano una pena peggiore - ha proseguito Di Rella - in considerazione del fatto che chi ha patteggiato un solo reato ha preso due anni", il riferimento è agli altri quattro ultrà serbi che il 2 febbraio scorso avevano patteggiato la pena. L'avvocato ha anche osservato come i quattro serbi, in carcere, abbiano sempre avuto un comportamento ineccepibile.
Ultime notizie
- Presidente Porto: il blocco di Paroli di Fdi riapre le porte ad un membro di Salis
- Cade da un albero a Crocefieschi, 45enne soccorso in elicottero
- Sampdoria: Niang nelle retrovie, Coda e Sibilli in attacco
-
Andersen Festival, il meglio della terza giornata
-
Più di 500 fiabe in gara alla 58esima edizione del Premio Andersen
- Giunta Salis, resta il nodo Cultura: il Pd cerca la carta a sorpresa
IL COMMENTO
Nella Genova più "salata" caccia al centro dimagrito
Scarcerazione Brusca, quando la legge sconfina dal senso di giustizia