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Si inasprisce la spaccatura tra le organizzazioni sindacali sullo sciopero di 8 ore proclamato oggi dalla Fiom alla Fincantieri di Sestri Ponente, all'interno della vertenza che vede il sindacato metalmeccanici della Cgil impegnato nella riapertura della trattativa sul contratto integrativo aziendale. Secondo la stessa Fiom, allo sciopero del primo turno ha aderito il 90% dei dipendenti e dei normalisti (coloro che non lavorano su turni, ma su giornata) e il 70% delle ditte di appalto. Per l'azienda, invece, l'adesione non è stata superiore al 46.6%. Ma c'è forte spaccatura tra i sindacati sullo sciopero: "Continua la lotta nei cantieri navali di Fincantieri per difendere il salario, il suo potere d'acquisto e per un contratto integrativo degno di questo nome - spiega la Fiom - Una lotta difficile, con l'annuncio della cassa integrazione, una giusta necessità e rivendicazione anche a fronte di una azienda che dichiara utili, distribuisce dividendi agli azionisti, elargisce ricchi stipendi ai dirigenti, mentre ai lavoratori non distribuisce alcun aumento salariale". Per la Uilm, invece, l'azione della Fiom "costituisce la rifinitura di un bel capolavoro autolesionista". Secondo Antonio Apa, "la Fiom per mesi ha osteggiato qualsiasi processo di efficientamento aziendale e tenta ancora di farlo. La Uilm che, invece, ha negoziato e ha portato a casa per i lavoratori di Fincantieri risultati tangibili sulla contrattazione integrativa, farà applicare l'intesa anche sul versante dell'efficientamento, affinché si creino le condizioni perché la Fincantieri possa acquisire nuovi ordini".