Cronaca

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Duecentocinque bare, una vicina all'altra, coperte di fiori. In alcuni casi, una sopra l'altra, quelle di mamma e papà e dei loro figli, di quelle famiglie intere morte sotto le macerie del terremoto d'Abruzzo. Una cerimonia toccante all'Aquila, per le vittime del sisma, salite a 289. Tra le bare anche quelle della genovese Valentina Berti, 34 anni, e del piccolo Andrea Esposito, suo figlio, di quasi 3 anni, morti a Villa Sant'Angelo durante le vacanze pasquali. Unico sopravvissuto, il marito e padre, Stefano Esposito, 35 anni, finanziere a Genova. E domani le salme di Valentina e Andrea saranno a Genova per i funerali che saranno celebrati in forma privata nella chiesa di San Gottardo. La cerimonia funebre dell'Aquila, celebrata nel venerdì santo, lutto nazionale, è stata officiata dal cardinaleTarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano. "L'Italia intera è raccolta attorno alle bare delle vittime del terremoto, e mostra di credere nei valori della solidarietà e fraternità. Questi sono valori saldi nel popolo italiano". Ha detto Bertone, invitando all' "omaggio alle vittime", al "compianto e alla preghiera", "stretti idealmente attorno alle bare" e accanto alle "autorità civili e militari che testimoniano - ha spiegato - la solidale presenza dell'intero popolo italiano". Alla cerimonia era presente anche il presidente del Governo, Berlusconi, che ha scelto di sedersi in mezzo ai famigliari delle vittime. Presente anche il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Martedì all'Aquila andrà il cardinale di Genova Angelo Bagnasco, presidente della Cei, mentre il Papa ha fatto sapere che andrà pure lui "appena sarà possibile". Monsignor George Gaenswein, segretario personale di Benedetto XVI, ha letto il messaggio del Santo Padre: "Sono certo che con l'impegno di tutti si può far fronte alle necessità più impellenti". Il Papa è "spiritualmente vicino" "in queste ore drammatiche" alle persone colpite dalla "immane tragedia del terremoto", implora "da Dio il riposo eterno per le vittime, la pronta ripresa dei feriti, per tutti il coraggio di continuare a sperare senza cedere allo sconforto". (Davide Lentini)