
Tutto nei giorni in cui il Capo dello Stato si è reso indiretto protagonista di una sfortunata inaugurazione in memoria di un suo predecessore: su una targa collocata in un largo del lungotevere Aventino a Roma, Carlo Azeglio, infatti, è diventato “Carlo Azelio”, ossia, senza la “g”. Per questo motivo la targa è rimasta coperta, in attesa di una nuova e corretta, da un drappo giallorosso. Sergio Mattarella alla cerimonia è andato via senza inaugurare il sito.
Come direbbe con la sua matita Davide Sacco, la modernità post 1946.
IL COMMENTO
Inchiesta corruzione a Genova: garantisti, giustizialisti e buoni gesti
Piano, l’acqua, Joyce e Caproni. Ci voleva una settimana di poesia…