Il controllore e il controllato, stessa famiglia. Un’equazione che Autostrade ha portato avanti per anni con Spea e altre società. Un’equazione certificata dal vertice del Ministero alle Infrastrutture e trasporti, il ministro Paola De Micheli. L'inchiesta nata dopo il crollo di Ponte Morandi e la relativa indagine che ha messo in evidenza lo scandalo dei presunti falsi report sulla manutenzione dei viadotti in Italia si avvia a grandi passi a portare nuove modalità di gestione della rete infrastrutturale italiana.
La conferma arriva direttamente ministro del governo giallo-rosso Paola De Micheli: "Sul ponte Morandi c'è una commissione tecnica che sta facendo una valutazione di tutti gli atti relativi al crollo. Contiamo di avere i risultati a breve. Per quanto riguarda le concessioni, lo scorso 14 ottobre abbiamo scritto una lettera a tutte le società concessionarie nella quale stabiliamo che le attività di verifica sulle infrastrutture vengano validate da soggetti indipendenti individuati nelle strutture universitarie che saranno ogni volta diverse secondo il principio della rotazione". Dunque in arrivo una novità sostanziale rispetto a quanto non avveniva fino ad ora, quando di fatto i controlli della validità e della correttezza dei dati venivano fatte da società interne alle concessionarie, dunque nel caso specifico ad Autostrade. "Autostrade ha annunciato di aver dato seguito alla nostra richiesta. Come ministro il mio primo impegno è mettere ordine nelle norme in vigore. Poi dovremo fare qualche correttivo al codice degli appalti" spiega De Micheli che indica tra le priorità l'Alta velocità al Sud e la Gronda.
Il ministro che nel passaggio tra le due versioni del governo Conte ha preso il posto di Toninelli annuncia che entro la fine dell'anno si sbloccheranno una serie di cantieri. In arrivo anche la nomina di alcuni commissari chiamati a gestire le opere più complesse, così come precisa il ministro: "Dovrò provvedere a nominare alcuni commissari per le situazione più complesse come per Genova, dove c'è sia la parte ferroviaria sia quella stradale". Poi sempre per Genova c'è in ballo anche tutto il capitolo legato alla Gronda, dove l'ipotesi di rivedere il progetto attuale per favorire quello della cosidetta Gronda bassa è sempre possibile. Anche su questo il numero uno del dicastero di piazzale Porta Pia a Roma precisa: "La Gronda ha un suo percorso collegato alla concessione autostradale di Autrostrade. Credo che la vicenda del Ponte Morandi sia gravissima sotto ogni profilo. In merito c'è una procedura in corso, e gli elementi di analisi estranei alle responsabilità penali - che spettano alla magistratura - legati alle responsabilità e corresponsabilità su sicurezza, controlli, manutenzione, sono al vaglio dei tecnici - osserva De Micheli - La decisione sarà presa dall'intero governo".
Su questo punto anche il sottosegretario, il ligure Roberto Traversi, seguendo quanto dice da tempo Maurizio Rossi - già senatore e componente della commissione trasporti della XVII Legislatura - è stato chiaro: "Penso, innanzitutto, che prima di discutere della Gronda si debba sistemare la partita della concessioni autostradali. Il ministro ha espresso la volontà di intraprendere la strada del dialogo con gli enti e la politica locali, è un approccio che condivido. Per il resto io ritengo che ci siano urgenze diverse: noi dobbiamo pensare a ciò che faremo dopo l’apertura del ponte sul Polcevera fino all’eventuale e futuribile inaugurazione della Gronda. Le diverse soluzioni che sono state attuate dopo il crollo del Morandi per fluidificare la viabilità sono la dimostrazione che, spesso, sono le piccole opere a migliorare la vita dei cittadini”.
porti e logistica
Autostrade, il Mit cambia (finalmente) rotta: "Ponti e strade, controlli solo esterni"
L'annuncio del ministro De Micheli
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