cronaca

3 minuti e 10 secondi di lettura
 Inizierà nel pomeriggio di domani, giovedì 7 febbraio, il primo taglio sul lato ovest del moncone di ponte Morandi. I primi 40 metri della trave gerber verranno giù nella giornata successiva, quella di venerdì 8, così come più volte ribadito dal commissario alla ricostruzione Marcio Bucci. I demolitori stanno lavorando a ritmo serrato per l’abbassamento dell’impalcato di 40 metri. Le condizioni meteo di forte vento non hanno agevolato le operazioni impedendo la normale operabilità dei mezzi di sollevamento.



- LA SITUAZIONE DEI LAVORI

A ponente sono stati assemblati a terra gli strand jack e le travi di supporto in attesa di essere posizionati sul viadotto mediante l’utilizzo di una gru della portata di 400 tonnellate con braccio di oltre 90 m, non appena le condizioni meteo lo permetteranno. Nel frattempo, sul ponte prosegue la rimozione delle carpenterie per permettere l’abbassamento dell’impalcato tampone e continua la demolizione dei giunti stradali per permettere il taglio dei denti di appoggio delle travi.

A Ponente sono state rimosse dall’impalcato oltre 2000 tonnellate di peso tra asfalto e new jersey, mentre a levante sono stati effettuati i primi sopralluoghi tecnici sul viadotto. A terra sono state effettuate le prove di carico su piastra nelle aree dove andranno posizionate le torri di supporto. Già da oggi si prevede la realizzazione dei plinti di fondazione in cemento armato di 200 mq ciascuno dove verranno posizionate le torri che sono state preassemblate nei giorni scorsi in via Porro e via Fillak.



- LO SMONTAGGIO

Per il taglio vevrà usata la tecnica degli strand jack, i martinetti idraulici che hanno il compito di sollevare e poi portare a terra la sezione di ponte. Per compiere l'operazione ci vorranno tra le sette e le otto ore di lavoro. si tratta infatti di un'operazione molto lenta e che che necessità della massima cautela da parte dei tecnici specializzati delle ditte incaricate. Una volta sollevata la 'fetta' di ponte, questa verrà spostata lateralmente e infine appoggiata a terra.

Una volta a terra la porzione del ponte sarà sezionato, tagliato e caricato sopra un camion e materialmente demolito altrove. Resterà dunque in piedi la pila 8, quella più estrema del moncone ovest del ponte crollato lo scorso 14 agosto. Tra le ipotesi per l'abbattimento di quella anche l'utlizzo delle microcariche esplosive, così come previsto per il lato Est, quello cioè dove si trovano le avitazioni.L’intero procedimento verrà poi ripetuto altre volte sino alla completa demolizione del viadotto. Dalla data del 15 dicembre, giorno di apertura ufficiale del cantiere, ad oggi sono state 'sgomberate' circa 3mila tonnellate di materiale. Si tratta di tutte le strutture che si trovavano al ddi sotto del ponte e che costruivano ostacolo al procedere dei lavori.


I TEMPI

Secondo i tempi previsti dal commissario Bucci entro il 31 marzo si dovrà iniziare il lavoro di ricostruzione del ponte. Questo però come spiegato dallo stesso primo cittadino di Genova non vuol dire che per quel giorno sarà completata la fase di demolizione, ma si procederà contestualmente alle due fasi. Entro i primi giorni di marzo il commissario Bucci ha annunciato che verrà aperta al traffico anche via Fillak. A quel punto sarà possibile arrivare alla gestione di quattro arterie capaci di creare un collegamento tra la Val Polcevera e il centro città. Probabile che si arrivi, da capire ancora se solo durante le fasi più delicate o anche durante tutta l'operazione di demolizione, alla chiusura di due strade alla volta. La data ultima fissata nel contratto tra la struttura commissariale e le aziende demolitrici e ricostruttrici è fissata per il 15 aprile 2020. Per quel giorno il ponte dovrà essere percorribile a tutti i mezzi.