Una pelle per i robot capace di percepire il tatto è stata messa a punto in Italia, nel laboratorio Smart Materials dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). Il nuovo materiale flessibile, che ha guadagnato la copertina della rivista Advanced Science, potrà dare una 'nuova pelle' ai robot industriali e ai robot umanoidi che in futuro potranno vivere nelle case: saranno in grado di percepire la pressione esercitata dall'esterno, simulando di fatto il senso del tatto, in aree con forme complesse come le giuntura di dita, mani e ginocchia e altre superfici irregolari, grazie a sensori in grafene o in nanofibre di carbonio che rivestono alcune componenti del robot e ne permettono la funzionalità anche sotto allungamento o deformazione.
La ricerca è stata condotta da Pietro Cataldi con il coordinamento di Ilker Bayer. La nuova pelle è stata sperimentata sui polpastrelli del robot iCub che grazie all'implementazione di tale tecnologia potrebbe avere una migliore presa sugli oggetti e una maggior versatilità. In particolare i ricercatori hanno trasformato un materiale plastico in un vero e proprio condensatore che, come nel touch screen degli smartphone, permette di tradurre una pressione in un segnale elettrico.
Per trasformare questo materiale è stato applicato a spray un inchiostro conduttivo a base grafene o nanofibre di carbonio. Le due tipologie testate hanno dimostrato caratteristiche diverse in quanto ad allungabilità, resistenza e facilità di applicazione ma entrambi gli inchiostri si sono rivelati conduttivi quando applicati al materiale plastico e flessibili almeno come la pelle umana.
In futuro, oltre a poter rivestire robot rendendoli più efficienti e sicuri, questi materiali potranno avere molteplici applicazioni: dall'elettronica indossabile in campo sportivo con solette che monitorano in tempo reale la distribuzione del peso corporeo sul piede, all'ambito prostetico aumentando il comfort dei dispositivi per il paziente con l'utilizzo di materiali soffici e flessibili.
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Dall'Iit di Genova arriva la pelle artificiale che regala il tatto ai robot
Grazie a sensori in grafene o in nanofibre di carbonio
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