
Era più facile raggiungere Voltri da Milano che da Piazza De Ferrari! Torrenti esondati, frane, sottopassi chiusi, strade interrotte, autostrade inagibili: era il crak della Liguria, provocato da un evento eccezionale, l'alluvione, che colpiva la nostra fragilità strutturale, poche vie di comunicazione, l'autostrada e l'Aurelia, qualche soluzione alternativa ma solo a tratti.
Il blocco di questa settimana per la autocisterna rovesciata tra Genova Aeroporto e Genova Pegli sulla A10 mi ha ricordato che oltre un decennio dopo quella ennesima alluvione siamo sempre a quel punto. Qualsiasi evento che si abbatta sulle strade di comunicazione manda in tilt tutta la Regione. E' come se in un corpo umano l'arteria principale si interrompesse di colpo: tutto l'organismo va kaputt.
Così tra eventi naturali, incidenti improvvisi e frequenti su queste vie di comunicazione, inesorabili code domenicale e festive (nel lunedì di Pasqueetta sulla famigerata A10 c'erano 47 chilometri di coda) noi siano costantementi ostaggio di questa fragilità e pericolosità della nostro sistema infrastrutturale.
Cosa si fa per ovviare? Da decenni dibattiamo di bretelle e gronde, con montagne di progetti e di discussioni, senza che sul territorio si faccia nulla. Non è stato costruito da decenni un metro nuovo di strada, autostrada, di ponti, tangenziali, tangenzialine, Aurelie bis, tris, quater. Aspettiamo che “parta” la Gronda, arrivi il Terzo Valico e qualcuno faccia diventare almeno progetto esecutivo l'autostrada Albenga-Carcare-Predosa che libererebbe il Ponente dal costante incubo delle code, condanna di quasi tutti i week end primaverili, estivi, festivi e di ogni ricorrenza vacanziera.
Sì, hanno finalmente inaugurato “la strada del papa” che collega Lungomare Canepa con “quasi” Sestri Ponente, ma poi, dopo due i suoi due chilometri e passa, finisce nel solito imbuto.
Restano indietro - come hanno scritto i giornali nei giorni scorsi - 50 milioni di lavori in grave ritardo di realizzazione, in un groviglio di nodi, bypass ferroviarie e tangentalizi che non avanzano mai.
Passano sindaci, presidenti e assessori, giunte, alleanze e opposizioni e la matassa non si sbroglia. Ma davvero non c'è nulla da fare nell'immediato, nella contingenza, salvo mettere i tutor per rallentare la corsa dei Tir sull'autostrada salvo poi farsi fulminare dall'autorità di competenza che accusa di avere “copiato” i brevetti?
Non ci sono sistemi per sgombrare più rapidamente le corsie interrotte, per avvertire tempestivamente dei blocchi e impedire che finiamo strangolati nelle code dall'autostrada fino a sottocasa, come è avvenuto nell'ultimo patatrac? Non ci sono pre allerte di code, di intasamenti o consigli per i viaggiatori da dare nei momenti critici?
Sorridiamo soddisfatti a ogni incremento del traffico turistico, orgogliosi del nostro conquistato appeal, dei red carpet e degli “eventi” che polarizzano l'attenzione sulla nostra terra. Ma in pratica non facciamo nulla per renderla più accessibile o almeno un po' più comoda. Finiremo strangolati.
Sventolando l'ultimo successo di affluenza.
IL COMMENTO
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