cronaca

Contratti ignorati, niente pause e zero certezze sugli appalti
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 Lavoratori edili messi in regola come agricoltori o addirittura come badanti. I sindacati edili genovesi denunciano "il medioevo" che si nasconde dietro alla fibra ottica.

"Nei cantieri della fibra ottica abbiamo trovato lavoratori ai quali non viene applicato il contratto edile - spiega Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl Genova - e questo vuol dire che le stazioni appaltanti per la posa della fibra ottica quando emanano le gare non specificano il lavoro edile come prevalente. Inoltre nei cantieri abbiamo visto lavoratori che spesso mangiano sui mezzi perché non hanno pausa, non hanno bagni chimici e non lavorano in sicurezza".

Nei giorni scorsi c'è stata l'audizione in Conferenza Capigruppo in Comune per istituire una Commissione che possa affrontare il tema delle lavorazioni relative alla posa della fibra ottica. "Il nostro obiettivo era quello di incontrare le stazioni appaltanti, Open Fiber, Infratel, Tim, Fastweb - ha detto Mirko Trapasso, segretario Feneal Uil Genova - ma, non essendo riusciti abbiamo chiesto la commissione". A oggi non ci sono certezze sulle cifre che saranno investite sul territorio e su come saranno bandite le gare anche se si parla di circa 60 milioni di euro e un migliaio di piccoli cantieri.

"Con le stazioni appaltanti vogliamo condividere le modalità di aggiudicazione - ha detto Fabio Marante segretario Fillea Cgil - per fare in modo che dietro a una necessità come quella della fibra ottica non si continui a mostrare il medioevo del lavoro. Speriamo di riuscire a fare accordi come con Regione e Ireti per contrastare il massimo ribasso e che le lavorazioni siano fatte con competenza, qualità e prossimità di imprese e lavoratori".