politica

Tensioni per la scelta dei candidati
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Ora che ci avviciniamo al d-day di domenica sulle candidature uninominali e cosidette 'sicure', la battaglia diventa molto dura e rischia di allontanare ancor di più gli elettori dalle urne. Qualcuno dice che sia il sistema elettorale a squassare i partiti da destra a sinistra e ne esce più trasparente il Movimento 5 stelle.

Le segreterie regionali di Pd come di Forza Italia (insieme a Lega e Fratelli d’Italia) avevano preparato le loro preferenze di candidati ma le decisioni vengono prese a Roma sempre più lontana dai territori e in particolare dalla Liguria che si vede nuovamente umiliata con probabili catapultati o eliminazione di parlamentari perche in correnti poco gradite.

Nel Pd dispiace pensare che il miglior deputato ligure Lorenzo Basso possa essere prnalizzato per la sua vicinanza al "più che sereno" Enrico Letta. E questo a favore di altri parlamentari che sono piu’ allineati al vertice attuale del partito.

A destra sembra che il "modello Liguria", lo stretto legame con la Lega salviniana porti ad una epurazione dei fedelissimi totiani a favore di Lorenzo Cesa e Licia Ronzulli. La partita è ancora aperta ma su basi totalmente diverse da quanto concordato tra Toti e Rixi.

L'attacco a Toti non arriva solo da Berlusconi, ma anche dai suoi fedelissimi che vedono con timore la formazione di una squadra totiana nel prossimo parlamento. Toti ha minacciato in queste ore una possibile rottura che, se si concretizzasse, sarebbe l’ennesima crisi grave per il centro-destra dopo i casi Lombardia e la candidatura (paracadutata) di Parisi in Lazio, dove comunque correrà anche Pirozzi spaccando il centro destra.

Ma la politica è sempre pronta a trovare punti d’incontro e l’ipotesi potrebbe essere la candidatura di Angelo Vaccarezza, capogruppo in consiglio regionale, a Spezia, Manuela Gagliardi, vicesindaco della città, e Roberto Bagnasco padre del Sindaco di Rapallo.

Toti accetterebbe anche la candidatura dell’amico Direttore di Panorama Giorgio Mule, uomo vicino a Marina Berlusconi che comunque prenderebbe il posto di un altro ligure.

Ma davvero è tutto ormai sul punto di rottura e la goccia che potrebbe far traboccare il vaso sarebbe l’eventuale imposizione da Roma di rubare alla Liguria un collegio sicuro per un catapultato illustre (il vecchio Udc Cesa) come se la vicenda del 2013 con Minzolini e Lainati non avesse insegnato nulla. In questo caso c’e’ da aspettarsi la resa dei conti, sia degli elettori che all’interno nel centrodestra ligure prima e dopo ul 4 marzo.