cronaca

Campora: "Soldi insufficienti per le manutenzioni"
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 Il cimitero della Biacca di Bolzaneto riavrà le tombe devastate dall'alluvione del 2014. Subito dopo la Novena dei Defunti partiranno i lavori per realizzare 615 nuovi ossari: verranno dati in permuta ai parenti dei defunti trascinati nel Polcevera dopo il crollo di un muraglione che da tempo minacciava di crollare. Un intervento che costerà al Comune 300mila euro.

In realtà sono inifinite le situazioni critiche nei numerosi cimiteri genovesi, ben 35 in tutto il territorio comunale, spesso abbandonati al degrado come abbiamo testimoniato in diverse inchieste passate. Altri lavori sono in corso sempre alla Biacca, 300mila euro per consolidare il porticato centrale. Cantiere aperto anche sul Torbella, a Rivarolo, dove non si finirà prima del 2018. Gravi problemi si segnalano alla Castagna e al Boschetto. Ma per ora resteranno così, la manutenzione costa troppo.

Per fortuna nei prossimi mesi sarà disponibile un fondo da mezzo milione per le manutenzioni 'diffuse', cioè i piccoli interventi. In altri casi è venuta in soccorso l'alternanza scuola-lavoro, che ha visto protagonisti di recente i ragazzi dell'istituto agrario Marsano. "I servizi cimiteriali consentono introiti per circa 8 milioni di euro - spiega l'assessore competente, Matteo Campora - e tolti i vari costi rimangono 2 milioni, che però non vengono utilizzati interamente per i cimiteri. Per queste voci di spesa destiniamo all'anno circa 600mila euro, una cifra elevata ma non sufficiente per una programmazione che risolva tutte le problematiche".

E così, ecco spuntare i 'mecenati dei sepolcri'. Soprattutto a Staglieno, dove le gallerie sono anche una risorsa turistica. Uno scultore e benefattore statunitense, William Arnold, ha pagato 10mila euro per il restauro di un pregiato rilievo in marmo di Brizzolari. Nella galleria lato Nord è in corso una vasta ristrutturazione per 450mila euro totali, 400mila finanziati dalla Compagnia di San Paolo e i restanti da Asef. "Senza queste risorse non ce la faremmo. Ma ormai in tutta Italia fanno così", puntualizza Paolo Crovetto, funzionario della direzione servizi civici.

Una notizia 'positiva' è che nei cimiteri genovesi non si rischia di trovare il tutto esaurito: 6 strutture sono state 'radiate', cioè non accoglieranno più nuove sepolture, ma in tanti casi c'è spazio addirittura per nuove tombe di famiglia. "È cambiata la cultura - spiega Campora - l'attuale trend è la cremazione, scelta per il 70% dei defunti". In tempi di crisi, insomma, la gente è tornata a risparmiare. Anche sul caro estinto.