cronaca

L'amico inglese: "Picchiati con le cinture"
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Un uomo di 40 anni è stato selvaggiamente picchiato perché ritenuto gay e ora viene mantenuto in coma farmacologico in ospedale a Genova. La notizia è stata anticipata dalla Stampa e dal Secolo XIX.

Secondo quanto riferito dalla compagna della vittima, l'uomo stava tornando a casa in compagnia di un amico quando sul bus una ragazza l'ha apostrofato dicendo "gay di merda non guardare il mio ragazzo".

Lui ha chiesto scusa, affermando di essere sovrappensiero ma non è bastato: in sei, tra cui due donne, l'hanno picchiato forse usando anche delle catene. La vittima è riuscita a tornare a casa dove qualche giorno dopo si è sentita male. Trasferito in ospedale è stato sottoposto a un intervento di neurochirurgia
alla testa.

I carabinieri, che hanno denunciato l'autista del bus per favoreggiamento in quanto non è intervenuto né ha chiamato i soccorsi o le forze dell'ordine, stanno cercando i sei responsabili del pestaggio. Il pm Ranieri Miniati ha aperto un fascicolo per tentato omicidio.  

"Facciamo fatica a ricordare quando si è verificata l'ultima aggressione di stampo omofobo. Perché è successo in questa città che si è sempre distinta per inclusione e tolleranza? Perché nella Genova Città dei Diritti? Perché nella città del Pride del 4 luglio?". Lo chiede in una nota Arcigay Genova commentando la notizia del pestaggio.

"Il fatto che l'uomo aggredito non fosse gay per noi non è importante - si legge nella nota -. Innanzi tutto è una persona e in quanto tale sentiamo di voler manifestare la nostra solidarietà e vicinanza, garantendo, se necessario, l'assistenza dei nostri legali. Dobbiamo fare anche qualche altra riflessione. Per gli aggressori era gay e a noi basta per chiedere ad alta voce d'essere difesi. Difesi come persone e come gay". La comunità gay genovese oggi "non può che sentirsi aggredita e chiede giustizia, quella giustizia che lo Stato
italiano ha il dovere di garantire". 

LA TESTIMONIANZA DELL'AMICO - "Erano sei e c'erano anche due ragazze. Ci hanno picchiato con calci e pugni e anche con le cinture". Lo ha detto l'amico inglese dell'uomo di 40 anni massacrato a botte da un gruppo di ragazzi a Genova per un fraintendimento avvenuto sull'autobus 1 in piazza Caricamento il 14 luglio scorso.

Anche il giovane inglese è stato picchiato ma ha riportato ferite più lievi mentre l'amico, operato dai neurochirurghi alla testa per un ematoma, si trova adesso in stato post comatoso all'ospedale Galliera. La prognosi è riservata. Intanto i carabinieri di Genova centro stanno visionando in queste ore i filmati delle videocamere di sorveglianza nella zona di piazza Caricamento e vagliando le dichiarazioni dell'autista del bus il quale ha affermato di non aver sentito e visto nulla perché, una volta arrivato al capolinea è sceso dal bus.

La solidarietà del sindaco - "Desidero esprimere la solidarietà,mia e della città, al quarantenne vittima della brutale aggressione avvenuta a Caricamento lo scorso 14 luglio. Auspico che presto venga fatta completa luce sull'episodio e che, altrettanto rapidamente, vengano individuati i responsabili di un pestaggio la cui matrice, per quanto la cosa sia da accertare in toto, appare omofoba". Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Doria.  "Da sempre Genova è luogo e anima della tutela dei diritti e delle differenze e mai dovrà essere ostile a qualsiasi forma di libertà o di espressione. Anche la recente edizione dello Human Pride ne è stata positiva conferma" ha aggiunto il sindaco.