Amiu apre alla collaborazione con i privati, e lo fa con una lettera nella quale chiede a Confindustria Genova di "effettuare una prima valutazione di ipotesi aggregative o di partnership con i privati, la disponibilità della società ad avviare quanto prima il confronto". Una lettera inviata, precisa il presidente Castagna, "su richiesta del Comune di Genova".L'iniziativa parte da un incontro che si era tenuto lo scorso 11 dicembre nella sede di Confindustria, dedicato al futuro delle società partecipate. Ieri, nel secondo appuntamento, la notizia della lettera di Amiu. In queste settimane Confindustria però non era rimasta ferma, censendo una dozzina di aziende e le loro potenzialità. E le cifre sono promettenti.
I privati potrebbero trattare fino a 170mila tonnellate di rifiuti indifferenziati all'anno, separando carta, verto, legno, plastica e altri materiali evitando l'invio fuori regione, che costa ad Amiu 150 euro a tonnellata. Peraltro da recenti analisi emerge che Genova resta molto indietro sulla raccolta differenziata: nei cassonetti il 30% dei rifiuti è composto da carta. Solo dimezzare questa percentuale farebbe risparmiare ad Amiu 2 milioni e mezzo all'anno.
Basterebbe chiudere un accordo per affrontare l'emergenza e risparmiare milioni di euro (e quindi limitare il pesantissimo salasso che si annuncia sulla Tari 2015), ma al momento si preferisce pagare il Piemonte. La lettera a Confindustria potrebbe essere il segnale della volontà di cambiare rotta.
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