Muri e pareti imbrattate, porte di aule e presidenza divelte e da sostituire, arredi e telefoni demoliti, serrature forzate di cancelli e porte, vetri dell’impianto idranti infranti, ed è stata messa fuori uso persino la centralina che controlla tutto l’impianto di rilevazione dei fumi nel sistema antincendio. Davanti alla lista delle devastazion che gli hanno presentato i tecnici della Provincia dopo i sopralluoghi nella sede del liceo psicopedagogico Pertini di Genova, quello del G8 per intenderci, colpito dalla violenza dei vandalismi di una sparuta minoranza che ha occupato la scuola nel fine settimana, l’assessore provinciale all’istruzione Eugenio Massolo, molto amareggiato, commenta “sono danni, in una situazione di intrusione, determinati esclusivamente dalla volontà di danneggiare la scuola, che hanno colpito anche gli impianti di sicurezza dell’edificio, costringendo anche a sospendere per un giorno le lezioni. Per fortuna sono stati individuati quelli che erano entrati e valuteremo molto attentamente le possibilità di rivalerci sui responsabili di questi gravi danni, ovviamente attraverso i genitori”. Sono 15 i ragazzini individuati. Per le riparazioni di strutture, impianti e arredi scolastici la Provincia spende ogni anno 80.000 euro, non tutti per fortuna a causa di vandalismi: “su 3.643 richieste ricevute per interventi di manutenzione 359 sono per danneggiamenti, attribuibili a più cause, dall’incuria all’intenzionalità, e tra questi solo 44 riguardano atti vandalici riconosciuti dalle stesse scuole.”
Cronaca
VANDALI ALLA DIAZ, SI CHIEDONO I DANNI
1 minuto e 11 secondi di lettura
Sponsorizzate
Sabato 13 Settembre 2025
Santagostino inaugura a Genova il più grande poliambulatorio d’Italia, il primo in Liguria
Ultime notizie
-
Comune, lo scontro Bianchi-Chiarotti a Primocanale
- Morandi: per il pm i vertici di Autostrade sapevano dello stato del ponte
- Amt, i vertici dell'azienda saranno convocati in Commissione a Tursi
- Ospedale Felettino, arriva l'ultimo via libera: può partire la costruzione
- Genoa, Seydou Fini sempre più bandiera. Rinnova il contratto fino al 2028
-
Il genovese in Islanda: "Si esce alle 16 per prendere i bambini e nessuno ti guarda male"
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie