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di Annissa Defilippi

Per la prima volta il presidente della Regione Marco Bucci e la sindaca di Genova Silvia Salis, si confrontano pubblicamente per parlare dei più grandi temi che riguardano la Liguria. Dall'ex Ilva allo Skymetro, passando per l'aumento dell'Imu e la gestione sanitaria fino ad arrivare all'annoso tema delle infrastrutture: così tra Bucci e Salis sono prove d'intesa. 

Il format ideato dal presidente di Terrazza Colombo, editore di Primocanale, già senatore della 17esima legislatura Maurizio Rossi, è stato scelto dai numeri uno di regione e comune per discutere del presente ma soprattutto del futuro. A moderare e coordinare la serata, il presidente Maurizio Rossi, affiancato dal direttore di Primocanale Matteo Angeli e dalla referente politica Giorgia Fabiocchi. In sala le istituzioni, il mondo delle categorie e delle associazioni che hanno posto le loro domande al presidente e alla sindaca.

Forno elettrico a Cornigliano, favorevoli o contrari?

Sostenibilità ambientale, ricaduta occupazionale, investimenti e risorse, partecipazione e trasparenza sono i punti che il presidente e la sindaca stanno valutando per il futuro dell'ex Ilva. Una sola certezza: no, al rigassificatore, poiché il forno elettrico sarebbe sostenuto dalla rete elettrica esistente.

Bucci: "Avere due milioni di tonnellate prodotti a Cornigliano vuol dire fare tantissimo non solo per Cornigliano ma anche per il Nord Italia e soprattutto vuol dire poter lavorare di nuovo con la banchina disponibile. In questo modo noi veramente riusciamo a continuare la produzione di acciaio in Italia, a farlo in maniera assolutamente compatibile con l'ambiente e soprattutto dare un'ottima ricaduta economica e occupazionale a Genova. Quindi io sono per il sì".

Salis: "Prima di esprimere la mia posizione definitiva voglio capirle tutti quali. Innanzitutto parto col dire che ho grandissimo rispetto per le paure e per il pregresso di tutta l'area di Cornigliano e per quello che provano le persone quando si riapre questo tema. Proprio per questo ho usato tutte le cautele possibili, sono andata a Roma a incontrare il Ministro Urso, domattina abbiamo una call con il Presidente Bucci e il Ministro per approfondire quelle che sono le evoluzioni".  La sindaca di Genova, in sostanza, adotta una posizione cauta e pragmatica sull’ipotesi di un forno elettrico a Cornigliano per la produzione di acciaio ex Ilva. Riconosce l’importanza di mantenere l’area a vocazione industriale, sottolineando il valore strategico della filiera dell’acciaio per Genova e l’Italia, soprattutto in un contesto di crisi internazionale. Tuttavia, insiste sulla necessità di approfondimenti e trasparenza per valutare.

Le grandi problematiche delle infrastrutture

Bucci: "Infrastrutture vitali per Genova, dalla Sopraelevata Portuale agli Autoparchi ex Ilva"

Il sindaco di Genova, Marco Bucci, sottolinea l'importanza cruciale delle infrastrutture per il progresso e il business della città, evidenziando come il porto sia da secoli la forza di Genova, con la città alle sue spalle che ne ha decretato il successo. Riguardo alle aree ex Ilva, Bucci insiste sulla necessità di un piano industriale chiaro per definire l'uso degli spazi disponibili, che sono vasti (circa 1,2 milioni di metri quadrati). Tra le opzioni, propone un autoparco nell'area di Ponente, vicino al confine tra Polcevera e ex Ilva, e un ulteriore autoparco vicino a Derrick, accanto all’aeroporto, con servizi come ristoranti e alberghi per chi lavora nel porto.Per ridurre l’impatto del traffico, Bucci promuove la sopraelevata portuale, i cui lavori termineranno entro fine 2025, che permetterà a camion, treni e veicoli per i traghetti di bypassare le strade urbane, collegando direttamente il porto all’autostrada. Questo eliminerà problemi come l’intasamento di San Benigno. Inoltre, attraverso il Campasso e la Sommergibile, ogni molo avrà binari dedicati per i treni, con connessione al Terzo Valico una volta completato. Bucci riconosce i disagi attuali, come quelli legati ai lavori autostradali e ferroviari (es. il ponte sul Po), ma li considera investimenti necessari per il futuro, da completare il più rapidamente possibile. Infine, anticipa nuovi progetti infrastrutturali, come il raddoppio ferroviario Finale-Andora e l’autostrada Predosa-Carcare-Albenga, per alleggerire il traffico sulla A10 nei prossimi anni.
 

Salis: "No allo Skymetro, studio del politecnico di Milano per ripensare la mobilità della Val Bisagno"

La sindaca Silvia Salis ha ribadito la sua opposizione allo Skymetro, sottolineando il consenso politico ricevuto nelle aree della bassa e media Val Bisagno, dove il centrosinistra ha ottenuto un risultato migliore rispetto al distacco di 7 punti delle elezioni, segno dell’appoggio dei cittadini alla sua posizione. Sul piano tecnico, riconosce la necessità di una soluzione per la mobilità congestionata della Val Bisagno. Ha richiesto un incontro con il ministro Salvini per discutere l’utilizzo dei 19 milioni di euro destinati alla progettazione dello Skymetro, che potrebbero essere riutilizzati per un progetto alternativo in vista del bando ministeriale del 2026. Nel frattempo, per rispondere immediatamente ai problemi di mobilità, Salis ha annunciato un accordo con il Politecnico di Milano, guidato dal professor Resta e dal professor Coppola, per uno studio che ripensi la mobilità della Val Bisagno. L’obiettivo è integrare i quattro assi di trasporto in un nuovo progetto che alleggerisca subito la congestione, in attesa di partecipare al bando.

Costi della Tari per famiglie e imprese

Dopo l’elezione, Salis ha risposto alle accuse della minoranza di centrodestra, che paventava un aumento della Tari di 5-10 milioni di euro nel 2026, basato su una relazione previsionale di Amiu. Insieme al vicesindaco Alessandro Terrile e all’assessora al Ciclo dei rifiuti Silvia Pericu, ha smentito un aumento già deciso, chiarendo che i numeri citati si riferiscono a proiezioni di costi storici (2023-2024) che la precedente giunta avrebbe dovuto approvare nei primi mesi del 2025, ma che sono stati rinviati. Salis ha dichiarato che la sua amministrazione lavorerà nei prossimi mesi per ristrutturare la tariffa, con l’obiettivo di evitare aumenti nonostante l’incremento dei costi di smaltimento degli ultimi anni.
 
Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha dichiarato che la Tari, la tassa sui rifiuti, diminuirà nei prossimi anni grazie all’eliminazione della sovratassa dovuta al debito di 160 milioni di euro ereditato dalle giunte precedenti, in particolare quella di centrosinistra guidata da Marco Doria. Questo debito aveva messo in crisi la gestione dei rifiuti, portando Amiu, la municipalizzata genovese, sull’orlo della vendita. Bucci sostiene che la chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso un termovalorizzatore o un impianto alternativo (es. waste-to-chemical) in Liguria, preferibilmente vicino a Genova, ridurrà i costi di smaltimento, attualmente elevati a causa del trasporto dei rifiuti fuori regione (circa 25-30 milioni di euro all’anno).

Bucci e Salis bipartisan sul ciclo dei rifiuti

Bucci sottolinea la necessità di un termovalorizzatore per gestire almeno 200-250 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno, producendo energia e riducendo le emissioni di CO2 rispetto al trasporto attuale. Propone un bando per la sua realizzazione entro giugno 2025, con un investimento di circa 450 milioni di euro, e auspica che Amiu abbia un ruolo centrale nella gestione dell’impianto. Tuttavia, l’ubicazione resta incerta: Scarpino è stata esclusa per limiti di spazio, mentre l’Alta Valle Scrivia è un’opzione in valutazione. Bucci insiste sull’importanza di coinvolgere i sindaci dei territori e di evitare decisioni imposte, come espropri.

Per superare le resistenze dei cittadini, preoccupati per l’impatto ambientale, Bucci enfatizza la necessità di una comunicazione basata su dati scientifici, simile a quanto richiesto per il forno elettrico di Cornigliano. Entro la fine del 2025, la Regione intende definire il sito e le tempistiche del progetto. Bucci critica l’opposizione, in particolare il PD, per incoerenze rispetto alla posizione nazionale favorevole a impianti simili (es. Roma), e sottolinea che un termovalorizzatore non solo chiuderà il ciclo dei rifiuti, ma porterà benefici economici e occupazionali, riducendo la Tari per i cittadini. 
 
La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha dichiarato che la gestione del ciclo dei rifiuti è un tema discusso da anni e richiede soluzioni concrete. Ha sottolineato che eventuali impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti devono essere localizzati non troppo lontano da Genova, per garantire efficienza e contenere i costi. Inoltre, ha enfatizzato l’importanza di un ruolo centrale di Amiu, la municipalizzata genovese, nella gestione del progetto, promuovendo un approccio che valorizzi la sostenibilità, la raccolta differenziata e la riduzione della produzione di rifiuti. Salis si oppone a soluzioni impattanti come un termovalorizzatore sovradimensionato, chiedendo trasparenza, coinvolgimento della cittadinanza e basi scientifiche per qualsiasi decisione.

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