Cronaca

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Oggi il diciottenne sarà interrogato dal magistrato. Violentato anche con oggetti. Sul viso e sul corpo sfregi e ustioni. La rivolta è nata dai detenuti che volevano farsi giustizia: in cento rischiano di essere indagati
2 minuti e 17 secondi di lettura
di Michele Varì

Si indaga per il reato di tortura per il detenuto diciottenne sequestrato e seviziato per almeno due giorni nella cella della prima sezione del carcere di Marassi da altri quattro reclusi. La vittima sarà interrogata oggi nel "repartino" dell'ospedale San Martino dal magistrato titolare delle indagini sulle fasce deboli. Trapelato che sul corpo del recluso aggredito ci sono ustioni procurate forse con liquidi, sul viso invece ci sfregi permanenti, come tatuaggi, con disegni tesi a umiliare il ragazzo.

La vittima in galera per la rapina di un giubbotto

Il diciottenne, italiano e con alle spalle una storia familiare complicata e delicata, era in galera da marzo per avere scippato un giubbotto e non ha mai manifestato fragilità o patologie.

La scoperta delle sevizie martedì sera

L'indagine sull'orrore scoperto nell'istituto di pena di Marassi è partita martedì sera quando i quattro "torturatori" sono stati costretti a fare uscire dalla cella il diciottenne perché necessitava di cure urgenti.

Il giorno dopo la rivolta della sezione definitivi

Solo allora la notizia si è sparsa nell'altra sezione, la seconda dei "definitivi" e ha fatto divampare la rivolta a cui avrebbero preso parte un centinaio di detenuti, che volevamo raggiungere l'altra sezione, la prima, dove sono avvenute le sevizie, per farsi giustizia.

I capi della rivolta subito trasferiti

Tutti i rivoltosi potrebbero essere indagati per una serie di reati legati ai danneggiamenti all'interno del carcere e le lesioni dei tre agenti penitenziari feriti, sono già tutti stati trasferiti in atri istituti. Stesso provvedimento per i quattro "torturatori": due italiani e due egiziani.

Indagine per capire la carenza dei controlli nelle celle

L'indagine dovrà stabilire come è stato possibile che per due giorni nessuno degli agenti penitenziaria si è accorto del sequestro del recluso: per regolamento nell'arco delle 24 ore a ogni cambio turno per tre volte i poliziotti devono fare la conta dei detenuti, ma evidentemente questo fra domenica e martedì scorso non è avvenuto.

Solo 4 agenti per controllare 200 detenuti divisi su quattro piani

La prima sezione dei "giudicabili" come la prima dei definitivi, ospitano oltre 200 reclusi per ognuna suddivisi in quattro piani: per ogni piano per via della carenza d'organico c'è un solo agente di guardia. Ma non è escluso che la domenica, il giorno del sequestro, il numero di poliziotti in servizio fosse ancora più esiguo.

Concessi domiciliari al 18enne

In serata è arrivata la notizia che la giudice Angela Nutini ha accolto la richiesta dell'avvocato Celeste Pallini che tutela il diciottenne seviziato concedendogli gli arresti domiciliari in una struttura sanitaria. La legale cercherà adesso una struttura sanitaria che potrà ospitare il giovane non appena verrà dimesso dal repartino del carcere di Marassi.

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