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GENOVA - Nella giornata emozionante del ritorno di Sven Goran Eriksson al Ferraris una brutta notizia arriva dall'Argentina: è infatti morto oggi l'ex allenatore della Sampdoria, César Luis Menotti che proprio lo svedese (passato alla Lazio assieme a Roberto Mancini) aveva sostituito sulla panchina del doriani. Il celebre tecnico si è spento a 85 anni: a darne notizia è la federcalcio Albiceleste, la cui nazionale aveva allenato dal 1974 al 1982 vincendo i mondiali giocati in casa nel 1978.

Menotti, la cui carriera di allenatore si era conclusa nel 2008 sulla panchina dei messicani del Tecos, aveva allenato i blucerchiati per sole 8 partite, nel 1997. L'argentino, che a metà novembre aveva messo da parte appena 11 punti, venne quindi esonerato e sostituito da Vujadin Boskov. A fine stagione la Samp sarebbe arrivata ottava: nella stagione successiva i blucerchiati si sarebbero affidati prima a Luciano Spalletti, poi a David Platt, infine ancora a Spalletti e sarebbero al termine del campionato retrocessi in serie B.

Nella sua lunga e importante carriera Menotti ha allenato 16 squadre in 37 anni: tra queste due nazionali (Argentina e Messico) e club del calibro di Barcellona, Atletico Madrid, River Plate a Boca Junior. I suoi pochi mesi alla Samp resteranno gli unici passati in Italia. 

 

PORTOFINO - L'edizione 2024 delle Regate di Primavera non poteva andare nel migliore dei modi: al sole e alla cornice di Portofino - meravigliosa come sempre - si sono unite le condizioni ideali di regata che hanno permesso ai 19 equipaggi presenti di aprire la stagione della vela nel segno di una competizione all'ultimo "nodo". A vincere in tempo compensato è stata No Regret, l’Ice 52 di Felice Egidi, che ha trionfato nelle quattro prove che si sono susseguite nei tre giorni organizzati dallo Yacht Club Italiano. Nella classe Irc a ottenere il secondo posto è stata Soleag: non è bastato essere arrivata in quest’ultima regata nove minuti prima di No Regret al traguardo per tentare il sorpasso. 

Regata combattuta anche per gli equipaggi della classe Open che hanno visto il trionfo di Aori, il Wally 80 di Stefano Brunello, sempre prima in tempo reale in tutte le gare. Premio speciale per più line of honor per Arca, il maxi 100 piedi di Furio Benussi che è sempre arrivato primo fatta eccezione per l’ultima giornata, in cui Flying Nikka si è librata in volo, riuscendo così a raggiungere anche punte di 30 nodi di velocità.

COSENZA - Tanto rammarico nelle parole di mister D'Angelo al termine di Cosenza - Spezia, match terminato sul punteggio di 2-2 al "Marulla". Queste le sue parole.

Un risultato che lascia tanto amaro in bocca, anche alla luce della vittoria del Venezia: "Anche noi abbiamo bisogno di punti, sarà una partita importantissima per entrambe. Abbiamo disputato una buonissima partita, il Cosenza ha giocato alla morte e noi abbiamo avuto tante occasioni. Micai è stato il loro migliore in campo. Dobbiamo vincere contro il Venezia".

La partita del Cosenza e le gemme di Tutino: "No assolutamente, la mia non è polemica (in riferimento alla dichiarazione "il Cosenza ha giovato alla morte" ndr). Il Cosenza ha giocato molto bene, Tutino è un gran giocatore. Noi, però, abbiamo giocato meglio e abbiamo avuto tante occasioni, Micai ha fatto 6-7 parate."

Tanto nervosismo, giustificato dalla posta in palio: "Le squadre si sono affrontate com'è giusto che sia, il nervosismo ci sta perchè la posta in palio era altissima. Il secondo tempo non ci sono stati più battibecchi".

GENOVA - "Non dobbiamo porci limiti. Giochiamo i play off per tornare in serie A". Così Andrea Pirlo - tecnico della Sampdoria - dopo la vittoria sulla Reggiana che ha qualificato i blucerchiati agli spareggi promozione. "Obiettivo minimo raggiunto - dice Pirlo - ora cerchiamo il sesto posto nella partita di Catanzaro". Nota dolente il nuovo stop di Pedrola: "La cosa più triste della giornata. Il ragazzo ha detto che non ha sentito un dolore pazzesco, speriamo non sia nulla di grave". E un pensiero per il tributo a Sven Goran Eriksson e ai 27 mila spettatori di Marassi: "Uno stadio fantastico. Una festa per il ritorno di una leggenda del calcio e della Sampdoria. E i 2000 tifosi che ci hanno accompagnato allo stadio ci hanno dato energia. E' stato pazzesco. Uno stadio così ti carica da solo".

L'obiettivo raggiunto dei play off. "Obiettivo minimo raggiunto dopo una stagione lunga e faticosa, con tante vicissitudini. Eravamo già partiti dal ritiro senza dirlo troppo in giro con l'obiettivo di giocarci queste partite. Ci siamo riusciti con un turno d'anticipo. Da domani dobbiamo cercare di andare a vincere a Catanzaro, cambierebbe tanto giocare in casa e avere due risultati a disposizione" dice Pirlo.

La giornata per Eriksson e i 27 mila del Ferraris. "Oggi è stato bello. Bello con l'arrivo del pullman, ci hanno aspettato 2000 tifosi che ci hanno dato la carica giusta. I tifosi hanno sentito questa energia. Un primo tempo fantastico, intensa. Una festa per il ritorno di Eriksson, per i tanti giocatori che hanno fatto la storia della Sampdoria. E la festa più bella alla fine per il raggiungimento dei play off".

Una Samp che ora ha più alternative. "Siamo quasi al completo, manca ancora qualcuno che tornerà in settimana. Diventa più bello ora scegliere chi far giocare, dispiace lasciar fuori qualcuno. Per tante cose non siamo mai riusciti ad averli tutti nel corso del campionato".

L'infortunio di Pedrola, uscito in lacrime. "Pedrola ha detto che non ha sentito un dolore pazzesco, ha sentito un po' indurirsi. Speriamo non sia niente di grave. Adesso stava bene, è un peccato. Aveva di nuovo fiducia. Il momento più triste della partita. Ha sentito tirare? Il ragazzo non riesce a capire bene l'entità dell'infortunio. Speriamo non sia una cosa grave".

ll gol su punizione di Esposito. "Ogni tanto Esposito riesce a tirar fuori qualcosa..." sorride Pirlo.

La terza partita senza gol subiti. "Quando non prendi gol certo è normale che puoi vincere qualche partita in più e ne puoi perdere di meno. Oggi grande partita di Ghilardi, anche di Piccini e Gonzalez. Anche dal punto di vista mentale".

Qual è stata la partita della svolta? "Forse all'inizio col Palermo. Eravamo davvero messi male sia come punti sia come energia. Eravamo stanchi mentalmente, con pochi punti e poche vittorie. Quella vittoria ci ha fatto capire che potevamo giocarcela anche con quelle squadre. La squadra è sempre stata compatta, uscendo da situazioni complicate. Una squadra giovane, giocare con la maglia della Sampdoria non è facile. Complimenti a loro. Ma non hanno ancora fatto niente" dice Pirlo.

Perché la sofferenza nel finale? "Un po' di calo, ci siamo abbassati troppo. La Reggiana sappiamo che ha fatto un campionato straordinario, con un grande allenatore. Per noi era troppo importante vincere".

Ora l'appetito vien mangiando? "Basta giocare in questo stadio e ti motivi da solo. Le motivazioni quando arrivi a giocarti un sogno vengono da sole. Poi è vero, l'appetito vien mangiando. Queste sono le partite che devi avere il piacere di giocare. Giusto non porci limiti. L'obiettivo è quello di giocare i play off per tornare in serie A".

Esposito è uscito non al meglio? "Esposito era stanco, solo crampi. Niente di particolare".

La prestazione di Darboe. "Darboe quando cominci a star fuori ti brucia, sennò gioca un altro. Oggi ha fatto una grande partita".

Ancora sulla partita di Esposito. "Esposito spende tanto sotto il profilo della corsa, magari a volte è disordinato. Lo fa per foga, per voler strafare. Le partite te le fanno vincere i giocatori di qualità. Lui è un giocatore di qualità".

Se la presenza di Eriksson ha caricato la Sampdoria. "Ci ha fatto un enorme piacere vedere una leggenda del calcio, una leggenda della Sampdoria. Ci ha fatto capire cosa vuol dire allenare e giocare per la Sampdoria. Poi arrivare con 2000 tifosi allo stadio, un po' di energia te la mette. Oggi lo stadio è stato incredibile".