Vitinha, finalmente. Da giocatore alle soglie dell’impalpabile sotto la gestione Vieira, ad aspirante leader in quella di De Rossi. Sabato a Cagliari, due lampi di genio: un gol da attaccante vero e uno splendido assist per Colombo, col condimento di una prestazione ben oltre la sufficienza, nettamente superiore allo standard d’inizio stagione. Il gol, a proposito: gli mancava da qualcosa come sei mesi, l’ultimo fu sempre in trasferta e sempre contro maglie rossoblù, il 24 maggio a Bologna. Un’eternità per chi, come lui, per professione si ciba di reti.
Il 3-5-2 e l'intesa con Colombo
La coda di novembre, insomma, propone un Vitinha tutto nuovo. Adesso titolare, perno fondamentale in questo 3-5-2 che, con sempre maggiore continuità, comincia a esaltarne doti e qualità. Tutta un’altra musica, insomma, rispetto a un avvio di campionato dove il portoghese faceva il pendolare tra la panchina e il ruolo di esterno in un 4-2-3-1 dove spesso, oltre a soffrire di isolamento, era chiamato a complicati ripiegamenti difensivi che fatalmente poi ne condizionavano la lucidità sotto la porta altrui.
Il nuovo Vitinha è un altro giocatore: più reattivo, più produttivo, più incisivo. Sempre titolare, sempre più punto fermo in una squadra che, soprattutto adesso, ha bisogno come l’ossigeno di tutto il suo bagaglio tecnico. In coppia con Colombo, tutto funziona molto meglio. Con Lorenzo il dialogo calcistico è completamente spalancato. Con risultati già tangibili. A Cagliari le dimostrazioni più solari, ma non le uniche nelle partite più recenti.
Fine dell’incubo di fine estate e d’inizio autunno? La strada è ancora lunga, ma sembra proprio di sì. Mentre a Villa Rostan, ripensando al robusto investimento di qualche tempo fa per portarlo definitivamente in rossoblù e metterlo sotto contratto fino al 2028, cominciano a tirare un immenso sospiro di sollievo.