Vai all'articolo sul sito completo

Sanità

1 minuto e 39 secondi di lettura

Dal 1° marzo si amplia l’offerta sanitaria per i Comuni della Val Trebbia: Asl 3 ha presentato ai Sindaci, nella sala Piccardo di Anci Liguria, una progettualità che verrà attivata in via sperimentale, a partire dal mese prossimo, per provare a risolvere l’annoso problema della grave carenza dei medici di medicina generale e della continuità assistenziale.

“Attraverso una riorganizzazione complessiva dei servizi della Asl e l’utilizzo di tutte le risorse professionali in dotazione all’azienda sanitaria genovese verranno assicurati ai cittadini della Val Trebbia gli stessi diritti e la possibilità di usufruire delle medesime prestazioni a disposizione dei cittadini delle grandi città”, ha confermato ai Sindaci il presidente di Federsanità Anci Liguria e direttore generale Asl 3 Luigi Carlo Bottaro.

“Il progetto è complesso e prevede l’aumento della copertura a 7 giorni su 7 del servizio medico e dell’infermiere di famiglia e comunità sul territorio, prima tramite gli ambulatori attivati e poi anche con il servizio della continuità assistenziale – continua Bottaro – Amplieremo inoltre le possibilità offerte dalla “RSA aperta”, dalle farmacie, oltre alla partecipazione dei Comuni. I risultati vanno raggiunti insieme ai Sindaci e a Federsanità Anci Liguria, con fondamentale supporto di Regione Liguria. E’ in questa sede che possiamo trovare un momento di sintesi per dare risposte ai nostri cittadini che siano all’altezza. Si tratta di una progettualità sperimentale che potrà essere modulata in itinere. Tutto ciò in attesa che le gravi carenze di personale medico e infermieristico vengano superate grazie alle nuove normative, che inevitabilmente devono essere attuate a livello centrale”.


“Nel progetto è previsto anche il coinvolgimento di Comuni, come Fascia, Propata e Rondanina (nella foto), che non sono mai stati coperti da ambulatori medici – conclude Bottaro – La Asl si è impegnata, nel minor tempo possibile, a individuare degli accessi anche presso questi Comuni che non dispongono di strutture idonee, mettendo a disposizione i propri mezzi mobili, per portare comunque l’offerta almeno di prevenzione presso la popolazione, estremamente importante per il territorio ligure, per Anci e per Federsanità”.