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Sanità

Era l'unica possibilità per tentare di recuperare una funzione visiva adeguata
1 minuto e 29 secondi di lettura
di Dario Vassallo
L'equipe che ha realizzato l'intervento

Un intervento raro e altamente complesso, eseguito per la prima volta in Italia su un paziente così giovane, ha permesso di salvaguardare la vista di un bambino di due anni affetto da agenesia (ovvero l’assenza) del V nervo cranico di destra, responsabile della sensibilità della cornea. In assenza di innervazione, l’occhio non riesce a nutrirsi e a difendersi, esponendo il bambino a ulcere corneali ricorrenti e a un elevato rischio di perdita permanente della vista. L’operazione, una neurotizzazione corneale, è stata realizzata dall’équipe di Oculistica dell’Istituto Gaslini in collaborazione con la Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

L'operazione eseguita con una tecnica complessa

"La neurotizzazione corneale è una tecnica complessa che consente di restituire sensibilità e nutrimento alla cornea quando il nervo originario non è presente o non funziona" - spiega Raffaele Spiazzi, direttore sanitario dell’Istituto Gaslini -. Nel nostro piccolo paziente rappresentava l’unica possibilità per proteggere l’occhio e tentare di recuperare una funzione visiva adeguata". Spiazzi sottolinea inoltre come il risultato sia stato possibile grazie al lavoro congiunto di oculisti, chirurghi maxillo-facciali, anestesisti, infermieri e personale amministrativo dei due ospedali.

Il piccolo paziente sta bene ed è stato dimesso

Dal punto di vista tecnico, l’intervento ha previsto il prelievo di un piccolo nervo sensitivo dalla gamba del bambino, il nervo surale, successivamente collegato ai nervi sovraorbitario e sovratrocleare del lato sano del volto. Il “ponte” nervoso è stato quindi trasferito sotto la cute fino all’occhio privo di innervazione e suddiviso in sottili fasci, inseriti in apposite tasche sulla sclera. L’operazione si è svolta senza complicazioni e la rigenerazione nervosa è già iniziata. Il piccolo paziente sta bene, è stato dimesso e verrà seguito con controlli cadenzati per i prossimi mesi. Occorreranno circa tre mesi per valutare la ripresa funzionale delle fibre nervose.

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