Un caso di West Nile, forse contagiato a Cogoleto, di un uomo residente fuori regione ha portato Asl3 a mettere in atto una serie di azioni per contenere il rischio di contagio. Per fortuna nel caso del paziente passato dalla Liguria si tratta di un asintomatico, ma la procedura preventiva è scattata. "Si agisce per abbattere questo tipo di rischio - spiega a Primocanale Giacomo Zappa, direttore igiene e salute pubblica di Asl3 - La zanzara può contagiare l'uomo ma non esiste il contagio da uomo a uomo. E' una patologia che ha complicanze in rarissimi casi e tutti gli enti preposti conducono una attività di monitoraggio per capire cosa succede e l'entità dell'eventuale rischio sul territorio che al momento sta dando esiti favorevoli".
Concentrarsi sui sintomi più gravi
Gli episodi al cimitero di Staglieno nei giorni scorsi e poi a Cogoleto mostrano come il virus sia presente nella nostra regione. "Questo caso ci permette di dire che non ha senso fare la diagnosi in una persona asintomatica", dichiara il professor Matteo Bassetti. "Dobbiamo concentrarci nella forma più impegnativa, che colpisce il cervello e il sistema nervoso centrale, un quadro di encefalite, meningite. Febbre e confusione mentale, paralisi facciale, tremori, eventualmente il coma devono interessare".
In arrivo il protocollo regionale
E' lo stesso professor Bassetti a ricordare che Regione Liguria sta distribuendo un protocollo sulla gestione delle arbovirosi in generale affinché tutti sappiano - medici di medicina generale, pediatri, medici di pronto soccorso - come gestire i casi sospetti. "Evitiamo quel che ho visto fare in queste ore, ovvero correre al pronto soccorso perché ci ha punto una zanzara".
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