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GENOVA - "Il 60% delle malattie e di una vita scarsa è dovuta ai fattori volontari" Gianni Testino, direttore delle patologie dipendenza della Asl3 Genovese traccia il bilancio di quella che è la mancanza dei corretti stili di vita che incidono pesantemente soprattutto sui più giovani.

Abuso di alcol, eccessivo utilizzo dei social, poche ore di sonno e diffusione delle sigarette elettroniche: sono alcuni dei problemi che coinvolgono i nostri adolescenti. "L'abuso di alcol è problema importante, circa 50% dei nostri adolescenti consuma abitualmente bevande alcoliche - spiega Testino - ma nella nostra provincia i consumi si sono ridotti, quindi gli anni di lavoro sono serviti e iniziano a dare risultato".

Ma non è solo un problema legato all'alcol. I giovani passano sempre più ore davanti ai cellulari, anche nelle ore notturne. "Le nuove tecnologie in questo senso diventano un problema: oltre il 60% dei ragazzi consuma i social più di 2 ore al giorno, il 48% resta davanti ai social più di 4 ore al giorno. Il 30% dei ragazzi dorme meno delle 7-8 ore indicate come ottimali per i ragazzi dai 7 ai 12 anni".

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Nella bellissima location di Terrazza Colombo nel cuore di Genova, una mostra fotografica per riassumere in pochi scatti il mese di volontariato prestato da volontari dell'associazione Amicidiampasilava impegnata nell'assistenza sanitaria presso l'ospedale "Vezo" situato ad Andavadoaka, in Madagascar.


Un team di medici principalmente italiani si alterna per essere presente durante l'intero anno e prestare assistenza a oltre 200.000 persone distribuite in quasi 180 villaggi .L’Hopitaly Vezo viene inaugurato il 15 ottobre 2008 solo due anni dopo averlo progettato. La struttura, che si trova nel villaggio di Andavadoaka, è stata costruita su un terreno messo a disposizione dalla comunità locale.

In occasione dell’inizio dell’attività, l’Associazione dona l’Ospedale allo stato malgascio e attraverso un percorso articolato, nel rispetto di una progressiva collaborazione con il Ministero della Sanità, l’Hopitaly Vezo entra a far parte della rete ospedaliera erogante i servizi sanitari malgasci.

LA STORIA - Alcuni amici decidono di costruire un resort ad Ampasilava, nel sudovest del Madagascar. Ben presto la popolazione del villaggio viene a conoscenza della presenza di un medico. Comincia la richiesta di visite e in poco tempo il numero di persone che necessitano di interventi aumenta e attrezzarsi in modo più adeguato diventa una necessità primaria.
Nel settembre 2006 viene realizzato un piccolo ambulatorio, dotato di microscopio, elettrocardiografo, defibrillatore e poche altre attrezzature. Emerge l’esigenza di acquisire altri strumenti diagnostici: come procurarsi un ecografo? Costituire un’associazione è sembrata essere la via più appropriata. Il gruppo di amici, stimolato in particolare da Alessandro Pasotto e da sua moglie Rosanna Tassinari dà vita all’Associazione Amici di Ampasilava.

Il sogno diventa realtà: il 15 ottobre 2008 si inaugura la struttura che si chiama “Hopitaly Vezo” dal nome dell’etnia prevalente in quel territorio.

Le prestazioni sanitarie che riguardano la salute mentale nell'ultimo anno sono aumentate notevolmente: +94 per cento, nei centri genovesi di Asl3, rispetto al 2019. E cambiano le patologie: crescono depressione e ansia, ma anche abuso di sostanze e disturbi del comportamento alimentare. 

"Nel 2022 abbiamo avuto complessivamente +10 per cento di pazienti presi in carico, aumenta il malessere giovanile con un aumento del 41 per cento di richieste di cura nel 2022 rispetto al 2021 e un +66 per cento rispetto al 2019. C'è stato un aumento delle prestazioni erogate del 34 per cento nel 2022 rispetto al 2021 e un +94 per cento rispetto al 2019": è questo il quadro tracciato a Primocanale da Lucio Ghio, Direttore dipartimento salute mentale e dipendenze Asl3, rispetto ai pazienti che si rivolgono ai servizi territoriali per cure psichiatriche e psicologiche.
Resta, ovviamente, il sommerso di chi non arriva nei centri così come sono cambiate le tipologie di disturbi più frequenti.

Continua infatti Ghio: "Descriviamo proprio un mondo diverso, le patologie più frequenti sono i disturbi dell'umore (disturbo bipolare e depressivo) e di ansia, ma anche il disturbo del comportamento alimentare, l'abuso di sostanze e ultimamente anche i disturbi del neurosviluppo, autismo e ADHD (Disturbo da deficit di attenzione e iperattività)".

GENOVA - È iniziato questa mattina con la conferenza dei sindaci di ASL 4, riunitasi nella sede del Comune di Chiavari (GE), il percorso regionale di condivisione del Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2023-2025 in fase di approvazione. Il documento programmatico della Sanità regionale, che nei prossimi giorni riceverà le osservazioni del Ministero della Salute, passerà poi all’esame della Commissione regionale Sanità prima del passaggio definitivo in Consiglio regionale.

“La conferenza dei sindaci di Asl è il luogo naturale dove il piano deve essere declinato – sottolinea l’assessore alla Sanità – Oggi ho ascoltato le proposte, i dubbi, le segnalazioni che i sindaci di questo territorio hanno formulato. Si è parlato di territorio, ma anche dell’attività degli ospedali. Ho invitato i sindaci a fare fronte comune con Regione per far comprendere ai cittadini qual è la filosofia da cui nasce questo piano che si muove lungo due grandi direttrici. La prima è la riorganizzazione del territorio con ospedali di comunità, case di comunità e centrali operative territoriali mentre la seconda è il dimensionamento degli ospedali con le specializzazioni che devono essere presenti all’interno della singola struttura considerata come parte di un sistema, in una visione corale, regionale”.

“Il Piano Socio Sanitario Regionale – aggiunge il Direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi - è il documento di programmazione strategica che declina gli obiettivi e le azioni di sistema a cui seguono una serie di atti che prevedono la messa a terra operativa del piano stesso. Tra questi ci sono i POA - Piani di Organizzazione Aziendale - che ogni Asl produce e che rappresentano il manuale di funzionamento di ciascuna azienda. La medicina territoriale del futuro trova nel potenziamento della presa in carico domiciliare e nella rete di prossimità un modello in cui diversi professionisti agiscono e lavorano insieme. È un processo in corso che vede già la piena operatività di due case di comunità in Liguria e che, a pieno regime, ne vedrà ben 32 su tutto il territorio regionale”.

Dopo ASL 4, il PSSR passerà alla condivisione delle altre conferenze delle altre quattro conferenze sindaci delle Asl.