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Oggi ospite della rubrica 'Il medico risponde' l'infettivologo Emanuele Pontali.

La mortalità per covid è più alta sia per chi non si è vaccinato, sia per chi non lo ha fatto adeguatamente. I dati sono dell'Istituto superiore della sanità. E in ospedale in Liguria i ricoverati più gravi continuano a essere le persone fragili che non sono adeguatamente vaccinate, a spiegarlo ai microfoni di Primocanale l'infettivologo Emanuele Pontali.

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La mortalità per covid è più alta sia per chi non si è vaccinato, sia per chi non lo ha fatto adeguatamente (LEGGI QUI). I dati sono dell'Istituto superiore della sanità. E in ospedale in Liguria i ricoverati più gravi continuano a essere le persone fragili che non sono adeguatamente vaccinate. 

Lo spiega a Primocanale il dottor Emanuele Pontali, direttore delle malattie infettive dell'ospedale Galliera di Genova: "Dall'inizio dell'era covid è sempre stato fatto un monitoraggio attento da parte dell'Istituto superiore di sanità della mortalità dei pazienti legata al covid e uno degli elementi studiati dall'introduzione delle vaccinazioni è proprio lo stato delle vaccinazioni. Emerge che nella fascia dai 60 anni in su l'essere non vaccinati porta a una mortalità 6-8 volte più alta. Per chi ha fatto vaccinazioni solo parziali come molti nella popolazione a rischio che si sono fermati alla terza dose il rischio è di almeno 4 volte".

"E' un rischio significativo e importante, per queste persone non è una banale influenza - continua Pontali. - E' drammatico il fatto che ancora oggi continuiamo ad avere ricoverate persone che neppure hanno fatto una dose di vaccino e hanno forte rischio di andare incontro a polmonite grave e morte per covid".

"La fascia degli over 80 è quella che già soltanto per il fatto di essere ultra ottantennio è ad altissimo rischio di complicanze. La protezione della vaccinazione è altissima nei 4-6 mesi successivi alla somministrazione della dose", conclude Pontali.

GENOVA - Negli over 80 la mortalità (dati dal 18/11/2022 al 18/12/2022) risulta quasi sei volte più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster e rispettivamente dieci volte e quasi cinque volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con seconda dose booster da meno di 120 giorni e da oltre 120 giorni. Nei non vaccinati contro il Covid nella fascia d'età fra 60 e 79 anni il tasso di mortalità risulta tre volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni. I dati sono dell'Istituto Superiore di sanità e contenuti nel rapporto esteso su "Sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale". (CLICCA QUI)

Ogni anno si contano oltre 2 milioni di giornate di degenza improprie per la difficoltà a dimettere gli anziani soli, che escono dai reparti in media 5-7 giorni più del dovuto, con un costo di un miliardo e mezzo e l'intasamento delle strutture. È il peso che ricade indebitamente sulla sanità pubblica a causa delle carenze del sistema di assistenza sociale, ma anche dei servizi territoriali sanitari poco attrezzati alla presa in carico di questi pazienti.

Una ricerca condotta in 98 strutture da Fadoi, la società scientifica di medicina interna, indica che dalla data di dimissioni indicata dal medico a quella effettiva di uscita passa oltre una settimana nel 26,5% dei casi, da 5 a 7 giorni nel 39,8% dei pazienti, mentre un altro 28,6% sosta dai due ai quattro giorni più del dovuto.

Il 75,5% dei pazienti anziani rimane impropriamente in ospedale perché non ha nessun familiare o badante in grado di assisterli in casa, mentre per il 49% non c'è possibilità di entrare in una Rsa. Il 64,3% protrae il ricovero oltre il necessario perché non ci sono strutture sanitarie intermedie nel territorio mentre il 22,4% ha difficoltà ad attivare l'Adi.

GENOVA - Il vaccino Comirnaty di Pfizer, aggiornato contro le varianti Omicron 4 e 5, può essere utilizzato anche come richiamo per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. Il Ministero della Salute ha pubblicato la circolare che recepisce il parere dell’Agenzia del farmaco (Aifa) dando il via libera anche per questa fascia di età dopo l'approvazione arrivata dai 12 anni in su. Il vaccino è raccomandato per i bambini più fragili ma, su richiesta dei genitori, può essere offerto a tutti.