Si chiude un anno importante per Assagenti, che ha festeggiato 80 anni nel 2025, come ricorda entusiasta il presidente Gianluca Croce: "Un anno incredibile, noi guardiamo sempre al futuro, quindi l'anno prossimo festeggeremo gli 81. Comunque questo è stato un anno veramente molto molto importante che ho avuto la fortuna di affrontare con il berretto da presidente di questa meravigliosa associazione. Tanti eventi, un anno di eventi, un anno di aggregazione, di networking, anche di divertimento e soprattutto di riscontri positivi da una città che, almeno nel cluster marittimo, si è dimostrata particolarmente unita".
Gli auspici per il 2026
E il 2026 che anno sarà? Cosa vi aspettate, cosa sperate che succeda a Genova in Italia per la portualità?
Noi siamo abituati a vivere di concretezza, conseguentemente le speranze le lasciamo da parte, se non si parla di quelle speranze che sono speranze di tutti, di pace, di prosperità e di stabilità. In attesa di questa stabilità, la nostra categoria è abituata a lavorare nel day by day, credo che il mondo dello shipping sia uno dei mondi che ha maggior capacità di adattarsi a quelle che sono le variabili del mercato, mercato che mi sembra ben distante dallo stabilizzarsi, troppe guerre, troppe situazioni ancora da definire, parliamo di Suez, faccenda ancora da definire e c'è chi parla di rotta Artica, quindi la speranza è quella di mantenere quella capacità che la nostra categoria ha sempre di adattarsi a quelle che sono le variabili del mercato.
Servono tempi certi, infrastrutture e Genova al centro
E come richieste più a livello locale, per la Liguria che è un cantiere anche a livello portuale e di infrastrutture?
Noi l'anno scorso di questi tempi ci auguravamo un po' più di stabilità per quanto riguarda le figure apicali del nostro mondo e la stabilità l'abbiamo avuta, abbiamo un nuovo ammiraglio, abbiamo un nuovo presidente di Autorità di Sistema, abbiamo anche una nuova giunta comunale, abbiamo tutto nuovo, tranne la voglia di fare bene che continua ad essere quella sempre storica, e tranne il know-how della nostra città che vogliamo mettere a disposizione.
Quindi noi vogliamo tempi certi, questo è un classico, l'abbiamo detto anche l'anno scorso, abbiamo bisogno di infrastrutture, abbiamo bisogno di tutti quegli elementi che fanno sì che la città rimanga attrattiva per gli armatori, quindi una flessibilità, la necessità di essere sempre pronti a cogliere le opportunità di mercato e a rinforzare la posizione di Genova capitale dello shipping.
Società porti d'Italia: "Ottimo il coordinamento ma si ascolti il know how locale"
Per quanto riguarda la fine del 2025, però dà inizio di fatto alla riforma della legge 84-94 sui porti, con il varo da parte del Consiglio dei Ministri della società Porti d'Italia, non so se ha avuto già modo di analizzare analiticamente questa nuova figura, cosa ne pensa?
Naturalmente non c'è ancora stato il tempo per analizzare analiticamente, ma poi anche l'analisi analitica di adesso nel corso dei prossimi sei mesi subirà delle modifiche importanti. È un buon punto di partenza, la necessità di coordinarsi, il coordinamento fa bene sicuramente a tutti, la speranza è quella che le istanze locali (e da questo punto di vista noi come associazione ribadiamo alla nostra piena disponibilità), il know-how locale venga preso in considerazione per andare a fare quelle scelte importanti, che soltanto chi può conoscere il lavoro nel day by day può aiutare a essere veramente scelte determinanti e fattive.
L'auspicio di un cluster marittimo unito
Ecco, infatti qualcuno lamenta il rischio di un depotenziamento delle Autorità portuali
Sì, ho letto, vedremo se le Autorità di sistema portuali saranno effettivamente depotenziate, ma quello che io auspico è un cluster unito, Autorità di sistema, Porti d'Italia Spa, ma soprattutto associazioni locali e, per quanto riguarda la portualità, Genova. Genova deve essere comunque sempre al centro di tutte quelle che sono decisioni così strategiche per tutta la nazione".