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Porto e trasporti

“Genova è un luogo di confronto e di proposta sul mare e sul suo mondo – ha dichiarato –. Noi come governo dobbiamo prenderci degli impegni senza fare promesse”
2 minuti e 13 secondi di lettura
di Matteo Cantile

Nella mattinata di apertura della Genoa Shipping Week, alla Sala Maestrale dei Magazzini del Cotone, il direttore del Secolo XIX Michele Brambilla ha intervistato in collegamento da Lipari il ministro per il Mare, Nello Musumeci. “Genova è un luogo di confronto e di proposta sul mare e sul suo mondo – ha dichiarato –. Noi come governo dobbiamo prenderci degli impegni senza fare promesse”.

Sburocratizzazione

Il ministro ha individuato nella sburocratizzazione “il tema dei temi”, sottolineando come il problema non riguardi soltanto lo shipping ma tutto l’apparato produttivo: “L’Italia è una Repubblica costruita sulla burocrazia, una burocrazia basata sulle interpretazioni di dirigenti che tengono famiglia e hanno troppe paure”.

La paura della firma

Musumeci ha parlato apertamente di un fenomeno radicato nella pubblica amministrazione: “Da decenni in Italia c’è sempre chi si tira indietro per la paura della firma. È un comportamento che incide negativamente sull’economia del mare, e che viene sfruttato con concorrenza spregiudicata da parte di molti Paesi vicini”.

Il fattore tempo

Sottolineando la centralità della tempestività nelle dinamiche economiche, il ministro ha aggiunto: “Il fattore tempo è decisivo nell’economia. Quando una nave entra in un porto in Italia vengono coinvolte sette amministrazioni statali, un fatto paradossale. Stato, Regioni, autorità portuali, enti costieri: impossibile accelerare i tempi in questo contesto. Anche il governo è spesso vittima di questa situazione”.

Un coordinamento difficile

Musumeci ha ricordato come la governance del mare sia ancora dispersa tra numerosi ministeri: “L’economia del mare in passato non è stata centrale. Io ancora oggi devo occuparmi con altri undici colleghi che, a vario titolo, si occupano di mare. È difficile decidere con celerità se non siamo sempre d’accordo”.

L’ambiente e l’industria

Il ministro ha poi toccato il tema della sostenibilità, con una nota polemica: “Anche l’ambientalismo è spesso diventato una campagna per la desertificazione industriale”. Un messaggio diretto a chi ostacola, secondo Musumeci, lo sviluppo equilibrato tra tutela ambientale e crescita economica.

L’impegno politico

Nonostante le difficoltà, Musumeci ha assicurato che il governo è al lavoro: “Abbiamo molti provvedimenti in discussione, e posso dire che l’impegno politico per sburocratizzare i processi c’è. Non è cosa che si possa fare in un anno, perché le furbizie sono tante, ma ci stiamo lavorando”.

Una promessa di responsabilità

Il ministro ha chiuso con parole di impegno personale: “Non do date e scadenze, anche perché non devo più fare carriera. Chiuderò il mio impegno politico quando si chiuderà questa esperienza di governo. Ma mi assumo il massimo impegno, a nome mio e del presidente del Consiglio Giorgia Meloni”.

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