Nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne la presidente dell'Assemblea Nazionale di Noi Moderati Ilaria Cavo è intervenuta in sede di discussione generale del ddl femminicidio. "Per troppi anni abbiamo dato il nome sbagliato, raptus, tragedie familiari. Abbiamo cercato giustificazioni psicologiche, attenuanti culturali, scuse sociali. Oggi lo Stato italiano dice basta a tutto questo".
Che cosa cambia con la nuova legge
Per la prima volta nella storia repubblicana è stato introdotto nel codice penale il reato autonomo di femminicidio. Chiunque uccida una donna in quanto donna - per odio, per discriminazione, per prevaricazione, per riaffermare un presunto controllo, possesso o dominio su di lei, o perché lei ha detto "no" a un rapporto affettivo, o perché ha osato esercitare le sue libertà individuali - sarà punito con l'ergastolo. "Punto. Non c'è più spazio per l'omicidio 'semplice' quando dietro c'è questa matrice di genere. Non è simbolismo. È un messaggio nettissimo. È deterrenza, certo: chi pensa di poter uccidere una donna perché 'è mia' deve sapere che non avrà scorciatoie, non avrà benefici facili, non avrà permessi premio generosi, non avrà una società che chiude un occhio, mai. Una pena certa, senza sconti, può salvare la prossima vittima - ha proseguito la deputato di Nm Ilaria Cavo -. Può far riflettere chi sta alzando la mano, può far capire a un figlio che vede il padre picchiare la madre che lo stato non considera normale quel comportamento".
"Un cambio di paradigma"
Secondo Ilaria Cavo si tratta di un segnale forte: "La società italiana volta pagina, riconoscendo che questi delitti non sono tragedie private, ma atti sistemici contro la dignità femminile. Il disegno di legge che abbiamo davanti non è un semplice ritocco normativo. È un cambio di paradigma. Ma la forza di questo provvedimento non sta solo nella nuova fattispecie autonoma di reato. Sta nell'intero sistema che costruisce intorno alla donna un sistema integrato di prevenzione, tutela e sostegno. Non è una legge di parte, ma di civiltà, per la quale mi auguro arrivi il sostegno unanime della Camera" ha chiosato Ilaria Cavo.