"In otto anni vi ho abituati al fatto che non commento mai nessuna attività giudiziaria. Ho la massima fiducia nella giustizia e continuerò ad avercela". Così il governatore Marco Bucci ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulle indagini che vedono coinvolto l'ex assessore alla protezione civile Sergio Gambino per corruzione e rivelazione del segreto d'ufficio.
Il consigliere regionale Pastorino: "Quello che emerge è inquietante"
"Quanto emerge in queste ore dalle indagini della Procura di Genova è inquietante. Un presunto dossieraggio costruito a tavolino, in piena campagna elettorale, per screditare Silvia Salis. Un fatto gravissimo che, se confermato, travalica ogni limite del confronto politico e mina le basi della nostra democrazia". Così il consigliere regionale Gianni Pastorino, capogruppo della lista “Andrea Orlando Presidente” e rappresentante di Linea Condivisa. "Credo profondamente nei principi dello Stato di diritto: chi è indagato ha diritto a difendersi e nessuno può essere condannato prima che la magistratura abbia svolto fino in fondo il suo lavoro. L’ho sostenuto in molte altre occasioni e lo ribadisco oggi. Se tutto questo fosse vero, ci troveremmo di fronte non solo a reati ma a un uso distorto delle istituzioni, dei ruoli pubblici, persino della Polizia Locale. Ecco perché, al di là degli esiti giudiziari, è urgente aprire una riflessione sui poteri che i politici esercitano e su come imparare a difenderci da chi abusa del proprio ruolo per fini personali o partitici. Mi auguro davvero che l’inchiesta si chiuda senza riscontri, per il bene della città e della politica. Ma intanto bene fa la magistratura a intervenire e a richiamarci a un principio semplice e inviolabile: la democrazia non si manipola. E non si infanga per vincere un’elezione".
Il consigliere regionale Sanna: "Serve trasparenza"
"Quanto sta emergendo sul presunto dossieraggio ai danni di Silvia Salis durante la campagna elettorale è, se confermato, un fatto politicamente gravissimo. Pur nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, cui spetta accertare eventuali rilievi penali, ciò che emerge è una dinamica che va condannata con forza sul piano politico e istituzionale". Lo dichiara Armando Sanna, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale della Liguria. "L’uso di informazioni personali e meccanismi opachi per screditare un avversario rappresenta uno scivolamento inquietante verso una politica che nulla ha a che fare con il confronto democratico. Chi ha promosso, tollerato o anche solo coperto metodi simili dovrà risponderne davanti ai cittadini, al di là delle eventuali responsabilità giudiziarie. Genova merita una politica alta, trasparente, rispettosa delle persone. I cittadini genovesi hanno già dato una risposta forte con il voto, premiando una figura come Silvia Salis, alla quale va tutta la mia solidarietà per i colpi bassi e gli attacchi subiti in campagna elettorale di cui ora pare si comprenda l'origine. Da garantista, non entro nel merito dell’inchiesta, ma è necessario che venga fatta luce su ogni aspetto di questa vicenda. I cittadini hanno diritto alla verità, e la politica ha il dovere di fare chiarezza. Serve trasparenza ora, senza ambiguità o silenzi complici", conclude Sanna.
La consigliera comunale Ghio: "La loro macchina del fango ha fallito"
“Non entro nel merito della vicenda giudiziaria e saranno i giudici a stabilire le responsabilità, ma è chiaro che questa situazione già allora mi aveva insospettito. Il verbale dell’incidente emerso chissà come durante la campagna elettorale, con l’immediato post di Gambino, poi corretto, mi era sembrato parte integrante di una campagna denigratoria nei confronti di Silvia Salis". Francesca Ghio, consigliera comunale di AVS a Genova, commenta così la notizia dell’indagine. “Non avendo argomenti e non potendo difendere il proprio operato, il centrodestra ha fatto ricorso a mezzucci, insulti e attacchi personali, che però gli si sono girati contro. I genovesi hanno capito che una politica seria non si affida a certe pratiche diffamatorie che nulla hanno a che vedere con il buon governo di una città. La loro macchina del fango ha fallito”, dichiara Francesca Ghio.