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Politica

L'obiettivo europeo è ridurre le emissioni di gas clima-alteranti del 55% entro il 2030 imponendo l'efficientamento energetico degli edifici in vendita o in affitto ma per la Lega è "è una direttiva insostenibile per il nostro Paese"
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GENOVA - Con un voto a maggioranza il Consiglio regionale della Liguria dice 'no' all'applicazione della cosiddetta direttiva europea sulle 'case green' per l'efficienza energetica degli edifici in tutta Europa. Con 19 voti a favore (centrodestra) e 9 contrari (centrosinistra e M5S) l'assemblea ha approvato un ordine del giorno presentato dalla Lega che impegna la Giunta Toti "a farsi parte attiva in ogni sede competente al fine di sostenere la contrarietà del nostro Paese alla direttiva europea sull'efficienza energetica degli edifici".

L'obiettivo europeo è ridurre le emissioni di gas clima-alteranti del 55% entro il 2030 imponendo l'efficientamento energetico degli edifici in vendita o in affitto. "È una direttiva insostenibile per il nostro Paese, così come è stata immaginata dall'Europa - ha detto il capogruppo della Lega Stefano Mai - pensiamo a cosa potrebbe comportare per i borghi medioevali dell'Appennino ligure dove tutti gli edifici in pietra sarebbero costretti a rifare il cappotto termico?. India, Cina, Stati Uniti e la stessa Germania che ha riaperto le centrali a carbone - ha concluso - inquinano più di noi, la direttiva 'case green' è una norma scellerata che mette le mani nelle tasche dei cittadini italiani".

La consigliera Veronica Russo (FdI) ha sottolineato che "circa l'83% degli edifici in Liguria è in classe 'G', se non cambieranno le cose la maggior parte dei proprietari dovrà adeguarsi alla nuova normativa". Il capogruppo Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha ricordato che "le case sono responsabili del 39% delle emissioni di CO2 nel mondo, più dei trasporti e più dell'industria. C'è il rischio di avere centinaia di milioni di migranti climatici, non abbiamo più tempo a disposizione".

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