"Il Siap, Sindacato appartenenti polizia, non ha esitato, in questi anni, a definire gravissimi e inaccettabili i fatti del G8 del 2001 quando la questura venne commissariata, ma da quel giorno i poliziotti di Genova hanno cambiato pagina e sono riusciti a ricostruire anche se a fatica un rapporto con i genovesi: è ingiusto non riconoscerlo".Lo afferma Roberto Traverso, vice presidente nazionale e segretario genovese del Siap, il primo sindacato di polizia in questura e nei commissariati: "Coltivare la memoria aiuta a rafforzare i nostri valori democratici. Noi abbiamo più volte criticato la gestione del vertice G8 che ai tempi “commissariò” la questura di Genova e chiesto che fossero riconosciute le responsabilità di scelte politiche scellerate che furono subite dai colleghi impegnati in servizi.
Siamo però stupiti e stanchi di vedere che ancora oggi, nel 2021, c'è chi usa questo ricordo con miopia strumentale e vuole congelare sempre a 20 anni fa, senza voler parlare delle responsabilità politiche, criticando ma senza affrontare anche un percorso autocritico, disconoscendo i passi avanti compiuti dalla polizia di stato nella gestione dell'ordine pubblico in termini organizzativi, gestionali, operativi".
Traverso poi afferma che "i poliziotti di Genova furono fra i meno coinvolti nei momenti più discussi di quei giorni, ma da anni pagano il prezzo del 2001 e hanno dovuto ricostruire con fatica un rapporto con la cittadinanza, senza contare tutti i colleghi e le colleghe che oggi lavorano a Genova e vent'anni fa erano solo dei bambini.
Guardare al passato senza voler analizzare il presente significa non rendere il doveroso servizio alla memoria che si coltiva" conclude il segretario Siap.
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