Torna l'edizione autunnale dei Rolli Days 2025 da venerdì 17 a domenica 19 ottobre e saranno nel segno dell'Ottocento. Si tratta di un secolo di straordinarie trasformazioni, che hanno profondamente ridefinito l'identità della città.
La cultura dei Rolli Days
Cultura, architettura, politica e industria si intrecciarono in un periodo che vide Genova emergere come una metropoli moderna, proiettata verso il futuro, ma, al tempo stesso, radicata nella sua storia. I Rolli Days, l'evento culturale di punta della città, si presenta come l'atto conclusivo dell'anno dell'Ottocento, offrendo un programma unico e ampliato: la manifestazione si apre, infatti, a nuovi percorsi guidati e a nuove sfide, finora sperimentate. "Genova è una città che vive di storia, cultura e innovazione. L'edizione autunnale dei Rolli Days 2025 è un'occasione unica per scoprire la nostra città in un'ottica nuova e originale - commenta la sindaca di Genova Silvia Salis -. La celebrazione dell'Ottocento, un secolo che ha segnato la nostra identità, anche culturale, scientifica e sociale, è un'opportunità per riflettere sul nostro passato e sul nostro futuro. Genova è una città che sa guardare avanti senza dimenticare il suo passato, e i Rolli Days ne sono un esempio tangibile".
La prima da assessore di Montanari
"Sarà una manifestazione particolarmente ricca, perché andremo all'interno di palazzi che siamo abituati a conoscere in alcuni casi, ma a vedere spazi che invece non sono normalmente nei percorsi di visita. Cioè, i palazzi nel tempo assumono forme diverse, anche artistiche, a seconda dei proprietari che li abitano. Per cui, ad esempio, Palazzo del Care Parodi, che noi conosciamo sotto le specie del grande affresco di Luca Cambiaso, cinquecentesco, oggi lo vedremo soprattutto con gli affreschi dei Quinzio, che a metà dell'Ottocento realizzano i dipinti per la Parodi e Figli, cioè per l'azienda ricca che in quel momento abita il palazzo, e lo abita ancora oggi, e fa realizzare tutta una serie di pitture, di opere, che parlano di una storia diversa. Questo avviene in tantissimi luoghi. Palazzo Spinola Gambaro, molti non si ricordano perché si chiama Gambaro, perché il proprietario è l'iniziatore, diciamo, della fabbrica della grande chiesa dell'Immacolata - spiega l'assessore alla Cultura del Comune di Genova Giacomo Montanari -. Tra l'altro siamo nei giorni delle celebrazioni colombiane, e lo racconta secondo il suo mito, con i dipinti di Niccolò Barabino. Ma avremo anche edifici sacri, l'Immacolata stessa sarà aperta, sarà aperta la Banca d'Italia, anche questa è una prima volta assoluta, e sarà aperto il Palazzo della Borsa, cioè quegli edifici pubblici che nell'Ottocento vanno ad assumere funzioni fondamentali di un neonato Stato, l'Italia ovviamente, e a ricoprire all'interno del tessuto cittadino quella nuova urbanizzazione che culminerà con l'avventura di Strada Giulia, cioè l'attuale via 20 settembre, per cui sarà un'edizione di eccezionale impatto, perché ci trasporterà, ci introdurrà all'anno che abbiamo dedicato alle trasformazioni urbane, dove la città si ritrova a dover incarnare di nuovo il ruolo della metropoli".
Il valore dell'Ottocento: la storia
"Da un lato ci sono palazzi dei Rolli che nell'Ottocento godono di un nuovo fulgore, diventano la sede di alcune famiglie industriali e quindi diventano nuovamente, assolvono nuovamente alla funzione che avevano fin dall'inizio di rappresentanza delle grandi famiglie della città. In qualche altro caso invece ci sono i palazzi dei Rolli del declino, e cioè succede che qualche famiglia a seguito dell'edificazione, della nuova edificazione della città a Castelletto e sulle alture della città lascia i palazzi dei Rolli e quindi questi palazzi incominciano un loro declino - commenta Andrea Pinto, presidente Palazzo dei Rolli -. Dobbiamo purtroppo a questa fase dell'Ottocento momenti nei quali alcuni altri dei palazzi dei Rolli vengono frazionati per fare negozi, quindi in maniera che dal punto di vista artistico è sicuramente deprecabile, però la storia è questa cosa qua, oggettivamente registriamo tutto ciò che in un periodo storico succede, quindi l'Ottocento ci sono cose belle e cose brutte, noi preferiamo pensare alle cose belle e dove ci sono cose brutte cerchiamo di fare in maniera che migliorino e ritornino all'antico splendore".
I percorsi:
Ridecorazione ottocentesca: Genova è ricca di stratificazioni e durante il XIX secolo si intervenne su moltissimi siti preesistenti: il percorso si snoda tra alcuni dei palazzi e delle chiese che sono stati modificati durante il XIX secolo, partendo la Palazzo Baldi Raggio. Uno dei tanti palazzi della famiglia Balbi, eretto tra il 1657 e i 1665 per volere di Francesco Maria Balbi, viene modificato a partire dai primi decenni dell'Ottocento, quando il nuovo proprietario, Marcello Luigi Durazzo (segretario dell'Accademia Ligustica di Belle Arti) incaricò l'architetto Nicolò Laverneda e i pittori Michele Canzio, Francesco Baratta e Giuseppe Gaggini di restaurare e decorare il palazzo. Al di sotto di via Balbi troviamo via Prè, con la Chiesa San Sisto e della Natività della Vergine. Nata come chiesa romanica, l'edificio viene completamente rinnovato negli anni '20 dell'Ottocento per volere dei Savoia, che scelgono la chiesa come parrocchia dove assistere alla Santa Messa, rendendo noto il luogo come "la chiesa dei Re".
Percorrendo via Cairoli si giunge a palazzo Gio Carlo Brignole: edificio seicentesco che viene rinnovato in seguito all'apertura della via e al passaggio in mano ai Durazzo con un intervento pittorico da parte di Giuseppe Isola, uno dei più importanti pittori dell'800 genovese. Dirimpetto, troviamo invece Palazzo della Meridiana: nato come palazzo Grimaldi nel Cinquecento, viene profondamente rinnovato grazie al progetto di Coppedè. Il percorso si conclude con la Chiesa di Santa Maria delle Vigne: il più antico santuario mariano della città di Genova assume un nuovo aspetto nell'Ottocento, con una facciata in stile neoclassico realizzata tra 1841 e 1848 da Ippolito Cremona e con nuovi affreschi nelle volte.
Quinzio, una famiglia di artisti nella Genova dell'Ottocento: In occasione delle due mostre attive nei giorni dell'evento a Palazzo Rosso e la Galleria di Arte Moderna dedicate proprio alla famiglia Quinzio, si propone un percorso in città alla scoperta delle loro decorazioni. In Strada Nuova si potranno ammirare gli affreschi realizzati per gli spazi rinnovati di due dei Palazzi dei Rolli: da un lato il salone al piano terra di Palazzo Spinola Gambaro, dall'altro il primo piano nobile di Palazzo Lercari Parodi, due esempi di committenza privata per spazi normalmente interdetti al grande pubblico. Per completare il percorso con l'opportunità di vedere l'operato degli artisti anche in un contesto pubblico, si suggerisce la visita della Basilica di Santa Maria Immacolata, affrescata da Giovanni e dal figlio Tullio Salvatore e luogo simbolico per l'Ottocento genovese e le trasformazioni artistiche e architettoniche cittadine.
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