Non arretra di un passo la Procura di Genova nel procedimento per gli imbrattamenti dei Palazzi dei Rolli, patrimonio Unesco, durante la manifestazione dello scorso maggio contro le misure restrittive imposte alla Latteria di via San Bernardo. Il giudice per le indagini preliminari Giorgio Morando aveva detto "no" al carcere e sostenuto che mancassero gli elementi costitutivi per arrivare a contestare un reato così grave, citando il G8 ((in cui una parte di manifestanti venne condannata per devastazione)
Per la Procura fu corteo pericoloso per l'ordine pubblico
In aula al riesame, il pubblico ministero Giuseppe Longo ha ribadito la richiesta di custodia cautelare in carcere per tutti i 26 imputati, accusati a vario titolo di devastazione, imbrattamento e resistenza. Per la Procura il corteo avrebbe messo in uno stato di agitazione e paura i residenti e passanti. A opporsi con forza è stato l’avvocato Fabio Sommovigo, che assiste otto degli indagati. Il penalista ha smontato punto per punto l’impianto accusatorio: "Coprire i portoni con striscioni non può essere considerato partecipazione a un concorso in devastazione. Qui si parla di imbrattamenti e danneggiamenti, non di atti che abbiano messo in pericolo l’ordine pubblico". Sommovigo ha poi sottolineato il contesto della protesta: "La manifestazione era nata contro le ordinanze che colpivano la Latteria, contestare quelle misure è un diritto costituzionale: accusare due volte lo stesso comportamento – prima per la protesta e poi per gli imbrattamenti – rappresenta un sovradimensionamento inaccettabile dell'accusa"
La richiesta della difesa di inammissibilità
Il legale ha quindi chiesto al collegio del riesame di rigettare le richieste della Procura o, in subordine, di dichiararle inammissibili per manifesta sproporzione. La difesa degli altri imputati ha condiviso la stessa linea, insistendo sulla natura politica della mobilitazione e sulla mancanza di prove individuali che giustifichino il carcere.
Il tribunale del riesame presieduto da Massimo Cusatti si è riservato la decisione, che arriverà nei prossimi giorni. L'episodio ha diviso anche l'opinione pubblica tra chi considera quel corteo un atto vandalico gravissimo e chi lo legge come una semplice manifestazione, seppur con imbrattamenti di palazzi vincolati. Resta da capire se i giudici riterranno proporzionata la richiesta di carcere per tutti o se accoglieranno, almeno in parte, le tesi delle difese.
Il tribunale del riesame presieduto da Massimo Cusatti si è riservato la decisione, che arriverà nei prossimi giorni. L'episodio ha diviso anche l'opinione pubblica tra chi considera quel corteo un atto vandalico gravissimo e chi lo legge come una semplice manifestazione, seppur con imbrattamenti di palazzi vincolati. Resta da capire se i giudici riterranno proporzionata la richiesta di carcere per tutti o se accoglieranno, almeno in parte, le tesi delle difese.