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Cronaca

4 minuti e 35 secondi di lettura
di Andrea Popolano

Negli ultimi 25 anni i casi di abusi sessuali per mano del clero in Liguria sono stati 69, di questi 24 nella provincia di Imperia; 20 in quella di Savona; 15 nell'area metropolitana di Genova; 10 in quella di La Spezia. E' questo il risultato dell'analisi effettuata dall'Osservatorio permanente della Rete "L'Abuso" da inizio secolo.

I numeri in Liguria

Nel report si legge che in Liguria "le vittime sopravvissute, prevalentemente minorenni, sono un totale di 209 di cui 25 donne e 184 uomini. Di queste 9 sono adulti vulnerabili e 200 sono minorenni". L'analisi approfondisce anche chi sono gli autori di abusi: in 59 casi si è trattato di sacerdoti, in otto casi di laici e in due di scout.

L'analisi portata avanti dall'associazione fa emergere che su 69 casi rilevati, 50 sono sirsultati sommersi alla giustizia, in tre casi invece ci sono delle denunce ancora in corso, sono due inve e le persone indagate al momento dall’autorità giudiziaria italiana; si registra poi una condanna in primo grado mentre sono cinque, tra sacerdoti e laici, condannati in via definitiva. Il repor riporta anche tre casi di sopravvenuta prescrizione e una condannato in sede civile. Per quanto riguarda il processo parallelo in sede canonica risultano: in sei casi risultano avviati, in cinque invece non è stato preso alcun provvedimento mentre per i restanti 58 casi non si hanno dati spiega la Rete "L'Abuso".

I condannati in via definitiva

Sono cinque i condannati in via definitiva per abusi. Si tratta del laico Domenico Soldano di Genova condannato a un anno e nove mesi. Soldano aveva convinta la sua vittima offrendole delle caramelle, la vittima si era poi confidata con i genitori. La vicenda è sempre rimasta segreta e il religioso era finito ai domiciliari. Da tempo Soldano ha lasciato Genova. 

Altro condannato in via definitiva è Giorgio Barbacini, sacerdote della diocesi di Savona-Noli condannato a 3 anni e 5 mezzi per aver compiuto atti sessuali nei confronti di un minorenne extracomunitario con l'aggravante di averne avuto la custodia e la tutela. Latitante fino al 2015. Poi è stato arrestato. La diocesi lo ha spretato.

A Pietra Ligure il sacerdote Italo Casiraghi è stato condannato in via definitiva. Arrestato a Gondola, nel Canton Ticino in flagranza di reato, con l’accusa di atti sessuali e molestie sui fanciulli, in particolare su una ragazzina di 14 anni.Condannato a 6 mesi con sospensione condizionale della pena.Segnalato in attività sacerdotale in provincia di Varese, a Sesto Calende dopo la condanna. Casirachi è stato spostato dalla diocesi di Albenga-Imperia.

E' stato condannato in via definitiva anche il sacerrdote di Albenga Luciano Massaferro. Per lui 7 anni e 8 mesi di carcere per abusi su una bimba. La diocesi di Albenga-Imperia non ha adottato misure nei suoi confronti.

L'ultimo dei condannati in via definitiva in questi ultimi 25 anni in Liguria è il sacerdote Riccardo Seppia della diocesi di Genova. E' stato condannato a 4 anni, dieci mesi e venti giorni per tentativo di violenza sessuale su bambini di sesso maschile, tentata induzione alla prostituzione minorile, offerte plurime di droga e cessione di cocaina di modica quantità. 

Ecco chi ha patteggiato

Poi ci sono anche i casi di chi ha patteggiato. Si tratta del sacerdote di Sanremo Alessandro Ghersi della diocesi di Ventimiglia-Sanremo. Don Ghersi “veniva condannato in tribunale per aver inviato e-mail a luci rosse a una ragazzina di diciott’anni”.

Il sacerdote Nello Giraudo ha patteggiato per abusi sessuali su numerosi bambini di sesso maschile al di sotto dei 14 anni. Ha ammesso la colpa e patteggiato una condanna pari a un e sei mesi di carcere. La diocesi di Savona-Noli lo ha spretato. 

La situazione a livello nazionale

Sono 1.250 i casi complessivi di violenze sessuali nella Chiesa italiana, di cui 1.106 compiuti da sacerdoti. Sono i dati che emergono dal nuovo Rapporto nazionale 2025 di Rete L'Abuso - associazione promossa dai sopravvissuti ad abusi -, che segnala 4.625 vittime note, 4.395 delle quali abusate da preti, 9 da suore, 91 da catechisti, 76 da personale laico dell'indotto ecclesiale e 54 da scout. L'associazione evidenzia che 2.414 vittime sono seguite direttamente, mentre 2.211 risultano irreperibili. L'incidenza dei preti coinvolti, pari al 3,57 per cento dei 31.000 sacerdoti italiani, viene definita "molto alta" in relazione alla natura non ufficiale del censimento.

Sui circa 31 mila preti, 1.106 sarebbero quelli segnalati, un numero in linea con quanto denunciato da fonti cattoliche che nello stesso periodo di tempo hanno riconosciuto 1.049 casi. La Rete L'Abuso rileva una grave carenza di strumenti di prevenzione e di tutela dei minori nel Paese ed evidenzia che la Chiesa Cattolica è da tempo al corrente del problema, "endemico e noto al Vaticano almeno dal 1962", quando fu regolamentato segretamente con la direttiva 'Crimen sollicitationis'. In ogni caso, prosegue l'associazione, "ciò non toglie nulla alla gravità della situazione", e mostra quanto sia urgente "un intervento deciso del Garante nazionale e dei Garanti regionali" per coinvolgere cittadini e politica in un'azione di responsabilità collettiva.

Sempre secondo il Rapporto, è la Lombardia la regione con il maggior numero di casi censiti dalla Rete L'Abuso: 174 sacerdoti e laici coinvolti e 562 vittime, in gran parte minori. Seguono Veneto (88 casi e 572 vittime), Toscana (81 e 292) e Sicilia (103 e 270). Il Molise e la Valle d'Aosta risultano invece le regioni meno colpite, rispettivamente con 16 e quattro casi.

Più del 75 per cento dei sacerdoti coinvolti in abusi sessuali non è mai stato denunciato alla magistratura italiana. Secondo la Rete L'Abuso, il "sommerso" ammonta a 839 casi su 1.106 sacerdoti segnalati. Molti episodi, si legge nel rapporto non sono mai arrivati in tribunale a causa della prescrizione o perché affidati a procedimenti interni della Chiesa.

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