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Cronaca

La rivelazione durante la requisitoria, l'ex direttore di tronco Rigacci dopo un guasto al sistema di monitoraggio bloccò la circolazione per alcune ore, affermazione importante per la sua difesa ma anche per l'accusa: allora il viadotto si poteva interdire?
1 minuto e 21 secondi di lettura
di Michele Varì

Il ponte Morandi anni prima del crollo fu chiuso al traffico per alcune ore per il guasto ai sensori del sistema di monitoraggio. La coraggiosa decisione di interdire il passaggio dei veicoli sul viadotto fu presa nel 2015 dal direttore del Tronco della Liguria in carica, l'ingegnere genovese Riccardo Rigacci, uno dei 57 imputati al processo per la tragedia del 2018, che ha rivestito ruoli dirigenziali anche in Spea e direttore della tratta ligure di Autostrade per 5 anni dal 2011 al 2016.

Una chiusura, come sosteranno nell'arringa i suoi due legali Perroni e Colella, proverebbe che Rigacci se avesse avuto contezza del rischio crollo non avrebbe avuto paura di assumersi la responsabilità più importante come interdire il ponte.

 
A rivelare della chiusura lampo del ponte sono stati nei giorni scorsi gli stessi pm che sostengono da sempre che il Polcevera non fu mai interdetto nonostante il degrado della pila 9 a causa della filosofia al risparmio della gestione dell'ex amministratore delegato Castellucci e gli altri imputati più importanti.
Il fatto che il ponte fu interdetto solo per poche ore, però, potrebbe avvallare quanto sostiene l'accusa. 
Un delicato rebus, uno dei tanti, che dovranno sciogliere i giudici.

Nelle udienze della requisitoria di questi giorni ai raggi x ci sono gli imputati di Spea che avevano il compito di sorvegliare il Morandi e che non avrebbero mai contrastato la gestione al risparmio di Autostrade. In aula presente l'imputato Antonino Galatà, l'ex amministratore delegato della società di ingegneria.

Cresce intanto l'attesa dell'esposizione dei pm sulle responsabilità di Castellucci, l'imputato numero 1, fissata per il 13 ottobre, subito dopo ci sarà, il gran finale della requisitoria: la richiesta pena dei magistrati dell'accusa.

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