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Cronaca

Primocanale ha seguito il corteo in diretta
3 minuti e 9 secondi di lettura
di Aurora Bottino

Più di 25mila persone sono scese in piazza per la seconda fiaccolata per Gaza indetta da Music for Peace, la Ong genovese che ha raccolto 500 tonnellate di aiuti che sta cercando di portare alle porte della Striscia. Ragazzi, anziani e tante famiglie: c'è chi arriva da altre province e chi invece è arrivato a piedi da casa, c'è anche chi ha preso un treno da altre città e centinaia di persone dall'entroterra della Liguria. Una serata, come ha ribadito il presidente di Music For Peace, Stefano Rebora, per "una manifestazione umanitaria e pacifica che nasce per gridare forte 'non in mio nome' e per chiedere al governo di prendere una posizione chiara e decisa".

Il corteo si divide, i lavoratori del Calp bloccano il carico di una nave israeliana

Il corteo, riunitosi in via Balleydier, a pochi metri dal Cap di via Albertazzi, si è diviso qualche minuto prima della partenza quando i lavoratori portuali del Calp hanno ricevuto notizia di una nave della compagnia israeliana Zim che stava caricando merci pericolose a varco Etiopia. Nel giro di qualche minuto una parte di manifestanti si è staccata per bloccare l'entrata in porto di lungomare canepa.

In 25mila per le vie della città: il percorso della fiaccolata

Un presidio a sostegno dei portuali che nel mentre, sono riusciti a fermare i lavori in porto: la nave è ripartita vuota. Contemporaneamente, come da programma, il corteo è partito con direzione piazza Matteotti. La fiaccolata si è poi fermata in via Balbi, davanti al rettorato, per un simbolico saluto agli studenti che da martedì hanno occupato i locali della sede della facoltà. Strette di mano e applausi che sono continuati fino in piazza Matteotti, dove c'è stato il ricongiungimento con i partecipanti alla veglia organizzata dentro la Cattedrale di San Lorenzo con l'arcivescovo di Genova Marco Tasca, il presidente della Regione Marco Bucci e la sindaca Silvia Salis.

Dal palco anche monsignor Tasca e la sindaca Silvia Salis

Il presidio in porto, nel mentre, si è sciolto e ha raggiunto con un secondo corteo la piazza. Sul palco, oltre a Stefano Rebora, presidente di Music for Peace, anche l'arcivescovo di Genova monsignor Tasca: "Stare insieme in tanti questa sera è il segno che un mondo diverso è possibile. La nostra forza è quella di sapere che un'altra strada c'è e vogliamo cercarla e trovarla. Vorrei ripetere le parole di Papa Leone che ha detto: noi siamo con i giovani di Gaza, con quelli dell'Ucraina e con tutti i popoli che sono in guerra".

Subito dopo la sindaca di Genova Silvia Salis: "Sono fiera di essere la vostra sindaca. Proteggere i civili, proteggere i bambini non è una scelta, è un obbligo - ha detto Salis -. Il governo non può più ignorare queste piazze piene. Io vi chiedo una cosa: manifestate sempre in modo pacifico, non dobbiamo dare alibi a chi attacca queste manifestazioni. Grazie Genova, perché lo spirito di questa città è tornato a farsi sentire".

Le testimonianze davanti a 25mila persone

Direttamente al microfono sopra ai gradini di palazzo Ducale un giovane infermiere che è riuscito a fuggire dalla Striscia di Gaza e un collegamento telefonico in diretta da uno dei campi profughi palestinesi. "Non ce la facciamo più ma sentire la solidarietà dei cittadini italiani ci conforta" spiega l'uomo dall'altra parte del telefono.

Intanto la Global Sumud Flotilla, proprio ieri sera, è ripartita verso Gaza dopo una lunga sosta tecnica davanti a Creta, sosta che si è resa necessaria per riparare alcune barche dopo gli attacchi di droni, ma anche per discutere dopo le proposte di mediazione arrivate dal governo e dalla Chiesa del Patriarcato e ieri anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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