Ignoti vandali hanno divelto la targa che a Genova ricorda Norma Cossetto, Medaglia d'oro al merito civile, studentessa uccisa a 23 anni dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani nell'ottobre del 1943 dopo essere stata torturata e violentata. La targa era già stata vandalizzata in passato. "Da anni - ha affermato Silvano Olmi, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio - una minoranza di esagitati tiene in ostaggio la città di Genova. Vandalizzano la targa e postano le loro bravate sui social, certi di rimanere impuniti. Chiediamo alle forze politiche genovesi e non solo, al Comune di Genova, alla Regione Liguria, ai sindacati, agli studenti, alle associazioni che difendono i diritti delle donne, di condannare con fermezza questi gesti vandalici che non offendono solo il ricordo di Norma, ma colpiscono profondamente la dignità di tutte le donne".
Dura la presa di posizione della deputata Ilaria Cavo
Sul tema è intervenuta anche la deputata di Noi Moderati e capogruppo in consiglio comunale di Nm-Orgoglio Genova Ilaria Cavo, facendo riferimento all'episodio di vandalizzazione della targa e alle parole del consigliere del Partito Democratico Chiarotti mercoledì scorso in aula rossa. "Violenza chiama violenza. Dopo le dichiarazioni, oggi i fatti: la targa intitolata a Norma Cossetto, vittima delle foibe, divelta e rovesciata, con un grave gesto rivendicato da Genova Antifascista. Questo clima di odio e di violenza deve finire ed è la dimostrazione che certe frasi, senza una presa di distanza forte e unanime, che purtroppo non c’è stata da parte di tutto il centrosinistra genovese, lasciano il segno - ha commentato la deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo -. Il silenzio che continua da parte del Pd e della coalizione, anzi le scuse arrivate con un tentativo di buttare la palla nel campo del centrodestra come se l’origine di tanto odio politico – che noi condanniamo senza se e senza ma – fosse da ricercarsi in qualche nostro comportamento, non fa che alimentare questo clima che invece invitiamo a fermare prima che degeneri. Il gesto di oggi, purtroppo, dimostra che certi silenzi possono solo alimentare l’intolleranza e la violenza politica".
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