Matteo Franzoso non ce l'ha fatta. Lo sciatore italiano delle Fiamme Gialle era in coma dal 13 settembre, a seguito di una caduta avvenuta durante un allenamento a La Parva, in Cile. 
Il 25enne genovese proprio oggi avrebbe compiuto 26 anni. Matteo, cresciuto sciisticamente al Sestrière, aveva riportato un grave trauma cranico dopo aver perso il controllo degli sci all'atterraggio di un salto ad alta velocità, finendo contro una staccionata in legno. Trasportato in elicottero in una clinica di Santiago, era stato messo in coma farmacologico dai medici. Purtroppo la sua situazione è peggiorata, al punto che oggi i medici hanno constatato la morte cerebrale, confermata poi da un comunicato ufficiale della FISI. I genitori erano subito volati in Cile per essere accanto a lui.
Lo sciatore genovese avrebbe perso il controllo dopo un salto a velocità sostenuta, finendo oltre le reti di protezione per poi andare a sbattere contro unastaccionata di legno. Indagini in corso anche per verificare la sicurezza della pista.
Il dolore dei compagni
 Anche il veterano Christof Innerhofer ha lasciato un messaggio per Franzoso: 'Ciao Matteo' la scritta con cuore e lacrime, accompagnata dalle note di una struggente Alleluia.
    Anche Benjamin Alliod della nazionale degli uomini jet ha ricordato il compagno di team: "Matte, non trovo le parole - scrive l'azzurro classe 2000 - non mi sembra vero. Un momento prima eravamo insieme in partenza, le solite battutine accompagnate dal tuo sorriso ammiccante. Tu parti e in un minuto tutto cambia. Mi si gela il sangue, tu non ci sei più. Oltre che essere un compagno di squadra sei stato un grande amico, che condivideva la mia stessa passione e i miei stessi sogni. Molto spesso ci chiedevamo 'ma perché non facciamo slalom? siamo più forti che in velocità'. Non sai quanto darei perché fosse stato così. Ci lasci un grande vuoto Franz. Ti porterò sempre con me e ti ricorderò sempre per la persona speciale che eri, Ciao Franc, il tuo Benjulin". Cuori spezzati anche nei post degli altri azzurri che erano in Cile con Franzoso, da Florian Schieder a Nicolò Molteni che scrive: "E' straziante, però Matte posso dirti che sei stato uno dei migliori compagni che abbia mai avuto. Ci siamo conosciuti tantissimi anni fa - racconta lo sprinter di Calbiate - abbiamo fatto tantissime gare insieme fin da quando eravamo piccoli, penso di averti visto sempre con il sorriso stampato in faccia, quel sorriso che ti contraddistingueva e che porterò sempre con me. Grazie per tutti i bei momenti passati insieme, lasci un vuoto enorme". "So solo quello che posso provare in questo momento e scrivere di te mi fa stare meno male - le parole dell'altro azzurro presente in Cile Giovanni Franzoni - Dal nostro esordio in discesa insieme all'ultima discesa insieme: in momenti come questo capisco il valore di ogni sfaccettatura della vita, di quanto una singola risata, abbraccio o pianto possano avere un significato enorme che spesso nella vita di tutti i giorni diamo per scontato.
    Porterò la tua vitalità sempre con me, ogni mia curva sarà anche tua, scieremo insieme ogni gara e ogni allenamento portando avanti quel sogno che abbiamo sempre condiviso. C'è chi pensa che sia uno sport ingiusto e crudele, ma ci ha fatto conoscere e diventare amici e questo conta di più. L'unico modo in cui posso riempire questo vuoto è dandomi uno scopo di vita in tuo nome, so che non sarò solo perché tu non te ne sei mani andato, una parte di te vivrà dentro di me per sempre. Già mi manchi fratello, guardaci da lassù e continua a sorridere come hai sempre fatto perché anche se è durissima senza di te il tuo ricordo mi sprona ogni giorno e mi ricorda il 'zero stress', ci rivedremo prima o poi, intanto fatti una delle nostre solite dormite".