Un sacchetto di carta con la parola "coca" nascosto nel baule di una Renault Clio, un messaggio criptato che parla di “duecentocinquantunmila euro di puffo” rubati: così si muoveva la gang smantellata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Genova. Un’organizzazione transnazionale che inondava di hashish e marijuana la Toscana, con ramificazioni in Spagna, è stata colpita da un’operazione che ha portato a 17 arresti e al sequestro di 66 kg di droga.
Un sodalizio spietato
Guidata dai capi dell'organizzazione, la banda operava con precisione militare. Uno coordinava, l'altro gestiva i corrieri che trasportavano droga in auto da Massa a Forte dei Marmi. "A costo di prendermi una coltellata, non me ne frega un c....!” ringhiava un capo in un’intercettazione, deciso a recuperare un carico perso. La loro furia emergeva chiara: "Le orecchie gliele tagliamo, quello è sicuro!" minacciava, parlando di un traditore.
Droga nascosta ovunque
I sequestri raccontano la scala dell’operazione: 2 kg di hashish trovati in un’auto a Forte dei Marmi, 459 grammi di hashish e 90 grammi di marijuana in un appartamento. In totale, 66 kg di stupefacenti, principalmente hashish e marijuana, sono stati confiscati. La droga viaggiava dalla Spagna, nascosta in edifici disabitati come quello in via Cateratte a Massa, pronta per lo spaccio.
Conversazioni criptate e strategie elusive
Utilizzando piattaforme criptate come SkyEcc, il gruppo pianificava le operazioni con cautela. Un capo banda scriveva a un fornitore, "Allora, devo vedervi e parlare un attimo come funziona”, per coordinare i dettagli del traffico. Le tensioni interne emergevano chiaramente: "Le orecchie gliele tagliamo, quello è sicuro,” diceva un altro parlando di un presunto traditore. Dopo un furto, uno spacciatore si lamentava con un altro: "I soldi, che soldi c’erano dentro? Tutto il materiale di quelli là!”. Non solo droga: la gang aveva pistole, con quattro armi sequestrate, oltre a ordigni esplosivi e munizioni. I capi dell'organizzazione si scambiavano foto di pistole, uno dei due esultava: "Bello c...., me lo avevano promesso uno uguale". Le intercettazioni su SkyEcc rivelano un clima di violenza: "Duecentocinquantunmila euro di puffo! No, mo lo gozzo, stai scherzando!?", gridava uno dei leader, furioso per un furto di droga.
Donne al comando
Mogli e compagne dei capi della gang erano più che complici. Una gestiva basi logistiche e sussurrava, temendo i controlli: "C’hanno le foto di tutti noi… non riescono a prenderci". Un'altra organizzava trasporti dalla Spagna, consegnando "bigliettini" con istruzioni. Le donne erano il collante di un sistema che usava cantine, box e auto per eludere le autorità.
Un’indagine transnazionale
Partita nel 2020, l’operazione “Tramonto” ha smascherato la banda grazie a microcamere, GPS e la collaborazione di Europol, che ha decifrato le chat SkyEcc. “I soldi, che soldi c’erano dentro? Tutto il materiale di quelli là!”, si lamentava Gibino dopo un furto. I carabinieri di Pontremoli, nel 2021, hanno sequestrato droga a casa di Giansoldati, mentre la polizia spagnola ha tracciato i carichi.
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