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Cronaca

2 minuti e 31 secondi di lettura
di Annissa Defilippi

Un sacchetto di carta con la parola "coca" nascosto nel baule di una Renault Clio, un messaggio criptato che parla di “duecentocinquantunmila euro di puffo” rubati: così si muoveva la gang smantellata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Genova. Un’organizzazione transnazionale che inondava di hashish e marijuana la Toscana, con ramificazioni in Spagna, è stata colpita da un’operazione che ha portato a 17 arresti e al sequestro di 66 kg di droga.

Un sodalizio spietato

Guidata dai capi dell'organizzazione, la banda operava con precisione militare. Uno coordinava, l'altro gestiva i corrieri che trasportavano droga in auto da Massa a Forte dei Marmi. "A costo di prendermi una coltellata, non me ne frega un c....!” ringhiava un capo in un’intercettazione, deciso a recuperare un carico perso. La loro furia emergeva chiara: "Le orecchie gliele tagliamo, quello è sicuro!" minacciava, parlando di un traditore.

Droga nascosta ovunque

I sequestri raccontano la scala dell’operazione: 2 kg di hashish trovati in un’auto a Forte dei Marmi, 459 grammi di hashish e 90 grammi di marijuana in un appartamento. In totale, 66 kg di stupefacenti, principalmente hashish e marijuana, sono stati confiscati. La droga viaggiava dalla Spagna, nascosta in edifici disabitati come quello in via Cateratte a Massa, pronta per lo spaccio.

Conversazioni criptate e strategie elusive

Utilizzando piattaforme criptate come SkyEcc, il gruppo pianificava le operazioni con cautela. Un capo banda scriveva a un fornitore, "Allora, devo vedervi e parlare un attimo come funziona”, per coordinare i dettagli del traffico. Le tensioni interne emergevano chiaramente: "Le orecchie gliele tagliamo, quello è sicuro,” diceva un altro parlando di un presunto traditore. Dopo un furto, uno spacciatore si lamentava con un altro: "I soldi, che soldi c’erano dentro? Tutto il materiale di quelli là!”. Non solo droga: la gang aveva pistole, con quattro armi sequestrate, oltre a ordigni esplosivi e munizioni. I capi dell'organizzazione si scambiavano foto di pistole, uno dei due esultava: "Bello c...., me lo avevano promesso uno uguale". Le intercettazioni su SkyEcc rivelano un clima di violenza: "Duecentocinquantunmila euro di puffo! No, mo lo gozzo, stai scherzando!?", gridava uno dei leader, furioso per un furto di droga.

Donne al comando

Mogli e compagne dei capi della gang erano più che complici. Una gestiva basi logistiche e sussurrava, temendo i controlli: "C’hanno le foto di tutti noi… non riescono a prenderci". Un'altra organizzava trasporti dalla Spagna, consegnando "bigliettini" con istruzioni. Le donne erano il collante di un sistema che usava cantine, box e auto per eludere le autorità.

Un’indagine transnazionale

Partita nel 2020, l’operazione “Tramonto” ha smascherato la banda grazie a microcamere, GPS e la collaborazione di Europol, che ha decifrato le chat SkyEcc. “I soldi, che soldi c’erano dentro? Tutto il materiale di quelli là!”, si lamentava Gibino dopo un furto. I carabinieri di Pontremoli, nel 2021, hanno sequestrato droga a casa di Giansoldati, mentre la polizia spagnola ha tracciato i carichi.

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