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Termina il percorso del progetto dello skymetro
4 minuti e 38 secondi di lettura
di Andrea Popolano

Si complica ulteriormente il progetto dello skymetro per la val Bisagno. A Roma il confronto tra il Comune di Genova e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha praticamente chiuso la strada allo sviluppo del progetto. Il ministero ha ribadito il no alla proroga, il Comune di Genova risponde che l'opera non è cantierabile entro la data del 31 dicembre 2025. 

Il ministero ha infatti ribadito "l’importanza di proseguire con l’iter per la realizzazione del progetto Skymetro in Valbisagno, rispettando i tempi previsti dal cronoprogramma. Durante il colloquio, è stato sottolineato che i 398 milioni di euro stanziati sono vincolati esclusivamente a questo specifico intervento e non possono essere destinati ad altre opere". La data ultima è quella di fine anno, termine ultimo per l'aggiudicazione dei lavori. 

A stretto giro però arriva la risposta del Comune che fa capire che non ci sono i tempi tecnici per rispettare quella data: "Come era chiaro anche alla precedente amministrazione, che infatti aveva richiesto al Ministero la proroga dei termini, il progetto Skymetro non è cantierabile entro il 31 dicembre 2025 - spiegano in una nota il vicesindaco del Comune di Genova Alessandro Terrile e l'assessore ai Lavori pubblici Massimo Ferrante - non è infatti possibile procedere in tempi utili con le rilevanti modifiche progettuali richieste dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e reperire le risorse – ad oggi non stanziate – per la demolizione della scuola Firpo, l'acquisto dell'area e la realizzazione di un edificio scolastico sostitutivo".

Il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture conferma che le modifiche al progetto porterebbero alla "conseguente riassegnazione delle risorse a progetti alternativi a livello nazionale". Il Comune di Genova risponde che "la posizione del Ministero comunicata oggi – aggiungono il vicesindaco Terrile e l’assessore Ferrante – dimostra che, nonostante i ripetuti annunci, la precedente amministrazione comunale non è stata in grado di utilizzare le risorse ottenute, perdendosi in oltre tre anni di progettazioni non realizzabili, cagionando un potenziale e concreto danno erariale di 19 milioni di euro. Nonostante il fallimento del centrodestra, continueremo a confrontarci con tutte le istituzioni per dotare la Val Bisagno di un sistema di trasporto rapido, sostenibile e compatibile con il paesaggio per garantire a tutti gli abitanti della vallata il diritto alla mobilità".  

Sul tema è intervenuta l'ex assessore al Commercio Paola Bordilli, che risponde nel assessore Massimo Ferrante. "Siamo ormai al paradosso: chi oggi governa tenta di scaricare le proprie responsabilità su chi ha lavorato per dare un futuro alla mobilità della Val Bisagno. Ma è bene ribadirlo con chiarezza. Il potenziale danno erariale non è imputabile a chi ha disposto un progetto, se questo è tecnicamente realizzabile - commenta la capogruppo della Lega in Comune a Genova Bordilli -. Al contrario, il vero danno lo cagiona chi, per mera scelta ideologica, decide arbitrariamente di non realizzarlo, lasciando risorse ferme e disattendendo gli obiettivi previsti. Il progetto Skymetro presentato dalla precedente amministrazione era concreto, fattibile e sostenuto da finanziamenti già assegnati. Dire oggi che in tre anni si sarebbe perso tempo è non solo falso, ma anche ingeneroso verso i tecnici e i professionisti che vi hanno lavorato. Se davvero si vuole tutelare l’interesse pubblico, si abbia il coraggio di portare avanti ciò che è stato progettato, invece di affossare tutto per pregiudizio politico".

La storia del progetto dello skymetro

Dalla dismissione del sistema tranviario avvenuto negli anni Sessante la Val Bisagno è rimasta priva di un collegamento su rotaia.

Nel corso degli anni sono state proposte diverse soluzione. Nel 2017 l'allora candidato sindaco di Genova Marco Bucci annuncia l'intenzione di trovare una soluzione per la mobilità in Val Bisagno.

Nel dicembre del 2020 Tursi approva una delibera per il progetto allora denominato skytram con 8 stazioni tra Brignole e Molassana. Il costo complessivo sarebbe stato di 580 milioni di euro.

A gennaio 2021 venne chiesto al ministero un finanziamento di circa 284 milioni. Poi il progetto è stato messo in soffitta perché sarebbe risultato un sistema di collegamento diverso rispetto al prolungamento della metropolitana.

A quel punto il Comune di Genova decide di presentare un secondo progetto denominato skymetro.

A febbraio del 2022 il ministero finanzia lo Skymetro in Val Bisagno con oltre ai 398 milioni di euro. Nell'estate dello stesso anno viene pubblicata la gara d'appalto per la realizzazione dell'opera. A novembre è assegnata la gara per il progetto e si apre il dialogo.

L'appalto per il project management e la direzione lavori viene affidato a Rina Consultings e Metropolitana Milanese S.P.A. Si apre la fase della progettazione definitiva.

A ottobre del 2023 il Comune presenta il progetto: inizia la fase della conferenza dei servizi con il progetto che potrebbe ancora subire delle modifiche. L'obiettivo era inizio lavori nella primavera del 2024 e conclusione nell'estate del 2027.

A febbraio del 2024 la Regione dà il via libera all'opera.

A maggio del 2024 dalla Corte dei Conti arriva l'ok al decreto skymetro. Ma slittano i tempi: aggiudicazione dei lavori entro giugno 2025 e completamento entro dicembre 2029.

Nell'estate del 2024 il Consiglio superiore dei lavori pubblici evidenzia alcune carenze e mancanze del progetto. Si parla di criticità strutturali e idrauliche, dubbi sulla nuova stazione di via Canevari e sull'attraversamento del Bisagno a Marassi.

Nell'autunno e inverno seguenti il Comune lavora per adeguare il progetto ai dubbi sollevati dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Il 16 maggio del 2025 la giunta comunale guidata dal vicesindaco facente funzioni Pietro Piciocchi chiede la proroga per l'utilizzo delle risorse per il progetto Skymetro.

Tre giorni dopo, il 19 maggio del 2025, arriva il via libera da parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici che dà parere favorevole all'unanimità al progetto dell'opera.

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