Sto pensando e ripensando e non capisco, ma questo Jindal che è venuto dall’India a fare un incontro di nascosto con la nuova Sindaca ma come c’è arrivato a Palazzo Tursi? Sul tappeto volante visto anche che non ci sono voli diretti al Colombo? Perché non l’aveva visto nessuno arrivare, se poi non usciva fuori una “velina” da Tursi casualmente atterrata nella redazione del Secolo con tanto di dettagli sul contenuto dell’incontro, quasi come “voler” far sapere ma non ufficialmente con un bel comunicato ufficiale e trasparente, sia dell’incontro che di cosa si è’ parlato per il bene di Genova o di Jindal.
l’incontro rigorosamente viene catalogato come “RISERVATO”.
'Il Secolo XIX' però svela il piano Jindal presentato a Salis: "Se vinciamo noi niente forno elettrico”.
Ma questo Jindal chi conosce per arrivare a Tursi un po’ di sottecchio? Chissà da dove è passato, pare che ci siano dei corridoi segreti nel palazzo di via Garibaldi che magari sbucano proprio nell'ufficio del sindaco. Ma chi glie lo ha presentato? Chi glie lo ha portato? Come mai uno dei probabili contendenti alla gara delicata e nazionale per accaparrarsi l’ex-Ilva va a parlare "riservatamente” alla sindaca?
Ci penso bene, mi incuriosisce mi ci arrovello poi ricordo: ma si certo, Jindal è quello che si era preso le acciaierie Lucchini di Piombino in Toscana! E in Toscana diciamo che l’ex Premier Renzi ha un certo peso. Proviamo un po’ a digitare su Google: “Jindal- acciaio-Renzi Piombino”.
Mi esce un pezzo del 10 settembre 2017 Corriere Economia di Fabio Savelli:
“Possiamo annoverarla tra i grandi flop dell’esecutivo Renzi. Sbandierata tre anni fa come «una grande acquisizione strategica» per dirla con le parole dell’ex premier — con tanto di conferenza stampa al ministero dello Sviluppo — ora sembra aver assunto le dimensioni di un clamoroso fallimento".
Mentre il 5 settembre del 2014 sempre il Corriere cita:
"Matteo Renzi ha incontrato questa mattina presso la prefettura di Firenze Sajjan Jindal, Presidente di JSW Steel, il gigante indiano dell’acciaio. Al centro del colloquio il tema delle politiche industriali e degli investimenti in Italia nel settore della siderurgia".
Mi esce anche fuori un articolo di Dagospia del 2019 dal titolo: "Il giglio magico fa l'indiano – i renziani hanno fortemente voluto portare a Piombino gli indiani di Jindal. Lo hanno voluto così fortemente che Marco Carrai siede nel cda di jws, di proprietà di Saijan Jindal - la multinazionale ha risparmiato 80 milioni sul dossier e fra gli avvocati spuntano Alberto Bianchi della fondazione Open e Umberto Tombari, vecchio capo di meb diventato presidente della fondazione Cr Firenze".
Va beh mi dico: ma cosa c’entra Renzi con la Salis? Lei è senza tessera di partito ma di fatto da sempre molto vicina a Italia Viva di Renzi. E' andata anche recentemente al suo evento nazionale organizzato a Genova, ha sempre partecipato alle Leopolde dell’ex ministro e anche il marito Fausto Brizzi le ha coordinate anche condotte. Che Renzi sia un amico della famiglia Salis non è un segreto, e che Renzi e il suo enclave siano in forti rapporti da oltre 10 anni con il gruppo dell’acciaio Jindal è evidente sin da quando provarono proprio a prendere l’Ilva insieme ad Arvedi e Cdp proprio contro Mittal intorno al 2015 quindi proprio 10 anni fa e poi perdettero.
Mi sono arrovellato il cervello tutta la notte, ho spulciato un po’ di articoli di giornali, ma la mia idea me la sono fatta: è stato Renzi il trait d’union tra Jindal e la Salis per quell’incontro riservato e inopportuno a Tursi che lascia tutti un po’ perplessi ma la cosa che non capisco ancora è cosa ci guadagna Renzi: due laminati? Un viaggio sul tappeto volante? Una sindaca brava e bella un po’ stile Boschi a cui far scuola sulle partite nazionali a cui si deve abituare in vista di volare magari col tappeto di Jindal da Palazzo Tursi a Palazzo Chigi nel 2027?