Attualità

Torna alla homepage
L'iniziativa, a cura dell'associazione GenovApiedi, nasce per onorare "uno dei più indimenticabili poeti italiani del '900, livornese di nascita ma genovese di adozione"
1 minuto e 59 secondi di lettura
di Redazione

"Quando mi sarò deciso d'andarci in Paradiso / Ci andrò con l'ascensore di Castelletto". Da questa mattina i due versi più emblematici della celebre poesia "L'ascensore" sono scolpiti a Genova su una targa marmorea dedicata al grande poeta Giorgio Caproni posta sulla facciata del civico 23 di via Bernardo Strozzi dove, tra le due guerre mondiali, Caproni visse insieme ai suoi genitori Attilio e Anna Picchi. 

Il poeta-artista di strada Luca Bertoncini hanno letto alcune poesie di Caproni tra cui "Litania"

L'iniziativa, a cura dell'associazione GenovApiedi, nasce per onorare "uno dei più indimenticabili poeti italiani del '900, livornese di nascita ma genovese di adozione". Un rapporto di amore ricambiato, quello tra Genova e Caproni, sublimato dalle parole dello stesso Caproni che la definì una volta 'La città più mia […]: ogni pietra di Genova è legata alla mia storia di uomo'. Alla cerimonia di scopertura della targa c'erano tra gli altri Massimo Colucci, presidente associazione GenovApiedi; gli studiosi Stefano Verdino, docente di letteratura italiana all'Università di Genova e Francesco Macciò, professore di italiano e latino al Liceo "Sandro Pertini" di Genova; Emilio Robotti, assessore ai Servizi Civici del Comune di Genova.

Rossella Pitacco dell'associazione GenovApiedi e il poeta-artista di strada Luca Bertoncini hanno letto alcune poesie di Caproni tra cui "Litania". «Pur avendo abitato a Genova per poco più di 15 anni, Giorgio Caproni è stato a tutti gli effetti un figlio della nostra città, un poeta che per tutta la sua esistenza ha rivendicato, con orgoglio, il suo legame non solo culturale, ma anche "fisico" con la nostra città e con l'entroterra della Val Trebbia dove combatté come partigiano durante la lotta di Liberazione - dichiara l'assessore comunale Emilio Robotti - Ecco perché l'omaggio tributatogli dall'associazione GenovApiedi, che ringrazio a nome del Comune di Genova e di tutta la cittadinanza genovese".

"L'idea - ha detto il presidente dell'associazione GenovApiedi Massimo Colucci - è nata due anni fa dalla nostra socia Rossella Pitacco, che abita proprio nel palazzo dove il grande poeta visse con i suoi familiari. Siamo felici di avere realizzato questa iniziativa e molto grati all'amico Roberto D'Avolio per averci donato questa splendida targa, pensata come omaggio a un grande poeta che ha saputo raccontare, come pochissimi altri, la bellezza della nostra Genova, "vertigine, aria, scale". 

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook

ARTICOLI CORRELATI

Sabato 26 Aprile 2025

Video-dedica del poeta di strada a Papa Francesco: i versi di San Paolo sull’amore

La scelta di un poeta di strada, figura umile e autentica, amplifica il messaggio di un amore universale che parte dal basso, in linea con il magistero di Francesco