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Attualità

Intanto i giovani delle scuole genovesi si sono uniti ai compagni della Capitale, portando la rabbia scaturita dagli ultimi femminicidi tra i banchi
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GENOVA - "La speranza è di non dover arrivare a contare l'ennesima vittima". Sono le parole dell'assessore alle pari opportunità del Comune di Genova Francesca Corso dopo le notizie degli ultimi giorno, con la terribile storia di Giulia Cecchettin, che dal doversi laureare è diventata, per mano del suo ex fidanzato, la 103esima donna ammazzata da un uomo dall'inizio del 2023.

Il lavoro da fare è tanto, spiega l'assessore: "Solo poche ore fa il Comune si è preso a carico una donna che si è allontanata da quella che è la sua dimora nella quale ha subito violenza. L'amministrazione si sobbarcherà le spese per lo spostamento, il Comune può fare questo, servendosi dei Servizi Sociali, ma anche altro".

Intanto i giovani delle scuole genovesi si sono uniti ai compagni della Capitale, portando la rabbia scaturita dagli ultimi femminicidi tra i banchi. "Abbiamo portato la rabbia nelle nostre scuole, perché sia davvero l'ultima. Perché vogliamo che la scuola serva a creare una cultura alternativa alla nostra società piena di prevaricazione e machismo. Perché, anche contro questo sistema eterocispatriarcale, non resteremo a guardare. Per Giulia. Per tutte noi", si legge sui cartelli esposti dai ragazzi all'ingresso di diversi istituti scolastici. 
 
A lasciare contrariati i ragazzi e le ragazze anche la posizione del ministro all'istruzione Giuseppe Valditara, che ha annunciato per domani, martedì 20 novembre, "un minuto di silenzio in onore di Giulia e di tutte le donne vittime di violenza". Per chi manifesta, però, 'non serve il silenzio' ma "mobilitarsi accogliendo l’appello della sorella di Giulia per una rivoluzione culturale".

Genova, intanto, si prepara per gli eventi che combattono la violenza di genere: "Un lavoro di concertazione di tutte quelle che sono le attività previste per il 25 novembre - giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne -, quindi un calendario molto ampio che non vuole concentrarsi solo su quella data ma in un arco temporale molto più lungo: l'obbiettivo è parlare a diverse generazioni, tante persone in maniera diversa. Purtroppo lo vediamo, anche solo con la notizia di cui siamo stati notificati da poco, ovvero l'uccisione della 105esima ragazza nell'arco del 2023".

"È un tema troppo importante, è fondamentale che aumentino i finanziamenti rispetto a quelli che sono i sostegni per i nostri centri anti - violenza e per chi di questi argomenti se ne occupa quotidianamente - conclude Corso -, è giusto che a livello nazionale siano state inasprite le pene ma anche a livello locale bisogna fare di più, ci stiamo provando. La speranza è di non dover arrivare a contare l'ennesima vittima".

 

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