"Non ci faremo derubare delle nostre industrie a Genova e della siderurgia in Italia da un governo incapace di trovare bene soluzioni che scongiurino la chiusura dello stabilimento di Cornigliano". I lavoratori dell'ex Ilva di Genova proseguono nella loro lotta per riottenere la produzione della zincatura. Il messaggio in questi giorni è stato chiaro. La doccia fredda arrivata martedì dalle parole del presidente della Regione Marco Bucci, rimasto a lungo a colloquio con il commissario Giancarlo Quaranta, ha aumentato la delusione. Le circa 45mila tonnellate di rotoli di acciaio per non fermare l'impianto fino a marzo non arriveranno, tutto bloccato da una norma europea che non permette alla Regione. A poco serve la promessa che poi il ciclo della zincatura ripartirà.
Primocanale in diretta dalle ore 8 per seguire la giornata
I lavoratori lunedì avevano promesso di "alzare il tiro" e infatti martedì è andata in scena una giornata di forte protesta con migliaia di lavoratori (non solo di ex Ilva ma anche di Ansaldo e Fincantieri) scesi in piazza. Per la prima volta nella storia, hanno occupato il Ponte Genova San Giorgio, il viadotto inaugurato nel 2020 dopo il crollo del Morandi. Dopo la pausa di mercoledì, con i lavoratori rimasti in presidio in piazza Savio, giovedì 4 dicembre la protesta torna lungo le vie della città con uno sciopero generale di tutti i metalmeccanici.
Il programma di giovedì 4 dicembre
Alle 9 è previsto il concentramento dei lavoratori ai Giardini Melis a Cornigliano. Da lì partirà il corteo in direzione della Prefettura. Un corteo lento che dovrebbe vedere la presenza di almeno un mezzo meccanico lungo le vie della città. A pesante rischio la viabilità cittadina. Si annuncia un'intera giornata di protesta: l'obiettivo è far arrivare a Roma forte la voce della protesta. I lavoratori in sciopero potrebbero anche decidere di bloccare la Sopraelevata o l'autostrada come accaduto martedì.
Ma la linea da tenere durante la manifestazione, spiegano i sindacati, sarà la stessa portata avanti in questi giorni. Una protesta rispettosa verso i cittadini e le forze dell'ordine. In piazza ci saranno i lavoratori della Fiom Cgil e della Fim Cisl oltre che quelli dell'Usb ma non la Uil in disaccordo con le altre sigle sindacali per la mancanza di condivisione. L'obiettivo dei lavoratori è parlare con il prefetto Cinzia Torraco che rappresenta il governo in città.
Il corteo
Il corteo dai Giardini Melis si muoverà verso il ponte di Cornigliano, via Degola, via Cantore, rotatoria via Milano, piazza Dinegro, via Buozzi, via Adua, via Alpini d'Italia, via Gramsci, via delle Fontane, piazza della Nunziata, largo della Zecca, galleria Garibaldi, piazza del Portello, galleria Nino Bixio, piazza Corvetto, via Roma, largo Lanfranco. Possibili deviazioni e modifiche al percorso durante il tragitto. Potenziata la presenze della pattuglie della polizia locale per gestire il traffico.
Nel pomeriggio la contro manifestazione dei cittadini di Cornigliano
Nel pomeriggio poi è in programma la contro manifestazione organizzata da una parte di cittadini di Cornigliano. L'appuntamento è per le ore 16 in piazza Massena. Nel volantino diffuso si legge che la protesta è organizzata "per dire basta ai gravi problemi che manifestanti dell’ex Ilva stanno creando a Cornigliano e a tutta Genova. I genovesi non sono responsabili dei vostri problemi, ma a causa vostra stanno pagando duramente le conseguenze delle vostre azioni, a farne le spese non sono i responsabili del vostro malcontento ma gli ammalati gravi, soprattutto gli oncologici, i bambini, gli anziani, gli esercizi: tanti perderanno il posto di lavoro a causa vostra perché impedite alla gente di recarsi al lavoro. Chiediamo al prefetto di intervenire e di fermare subito questo scempio".
Venerdì 5 dicembre l'incontro a Roma tra ministro ed enti locali
Venerdì a Roma è previsto il nuovo incontro tra il ministro Urso, il commissario Quaranta e gli enti locali per definire il futuro dello stabilimento di Cornigliano. L'obiettivo di Genova è quello di non fermare gli impianti della produzione dello zincato. Secondo le analisi infatti con il piano del 'ciclo corto' previsto dal Governo lo stabilimento lavorerebbe al 10% delle sue potenzialità.