La "talpa Dalia" ha iniziare a scavare. Sono infatti terminati i lavori di installazione dei conci e le verifiche tecniche all'interno della galleria del cantiere dello scolmatore del Bisagno. Lo scorso primo ottobre era terminato il montaggio della tbm (Tunnel Boring Machine), la super talpa arrivata Genova dalla Cina per velocizzare i lavori utili alla messa in sicurezza del torrente Bisagno. La "talpa Dalia" può scavare fino a 20 metri al giorno lungo i 6,5 km del tunnel che collega dalla Sciorba fino allo sbocco in corso Italia. Il macchinario è in grado di perforare tutti i tipi di rocce presenti nell'area. Nel tempo sono state eseguite diverse indagini per capire il materiale che la talpa si troverà di fronte da adesso in avanti.
Gianni Orlati, responsabile dei servizi tecnici del cantiere spiega a Primocanale il funzionamento della talpa Dalia e del cantiere: "I lavori prcoderanno come previsto, ci saranno delle zone dova sarà necessario abbassare il ritmo e altre dove si potrà alzare. Lo scavo è un'attività serializzata, questa è una sorta di fabbrica da scavo ambulante. Abbiamo due tipologie di anelli, quelli standard e quelli pesanti: i secondi vengono utilizzati prevalentemente nelle zone di faglia o comunque dove sono presenti dei disturbi geologici. Lo scavo ci dovrebbe portare in una zona di faglia presunta e un'altra dovrebbe trovarsi a circa 600-700 metri da dove ci troviamo oggi. Noi contiamo di andare avanti in media circa 19-20 metri al giorno, poi vedremo il riscontro. Al momento stiamo usando i camion per portare fuori il materiale dal cantiere e stiamo attendendo i materiali per montare il nastro trasportatore che arriverà a Genova verso il 6-8 dicembre. Poi la tbm si fermerà per consentire il montaggio di questa attrezzatura per poi riprendere a pieno regime a fine gennaio-inizio febbraio portando fuori il materiale dallagalleria direttamente con il nastro".
Lo scolmatore pronto entro il 2026
Lo scolmatore, una volta pronto, avrà una portata che potrà arrivare fino a 400 metri cubi d'acqua al secondo. L'obiettivo è terminare l'opera entro la fine del 2026. Una volta a regime, lo scolmatore sarà in grado di proteggere la città dalle piene duecentennali. Martedì scorso a Genova si è svolta la cerimonia in ricordo delle vittime delle ultime due alluvioni: quella del 2011 e quella del 2014 che causarono rispettivamente sei e una vittima. In quell'occasione è stata ribadita la necessità di portare avanti lavori necessari alla messa in sicurezza idraulica del territorio della Val Bisagno. Il cantiere ha un valore complessivo di oltre 200 milioni.
I lavori delle ultime settimane
Nelle ultime settimane, dalla prima accensione della cosiddetta ‘talpa' meccanica (110 mt di lunghezza per 1.280 tonnellate di peso), è stata realizzata la posa dei conci prefabbricati in calcestruzzo armato, ciascuno del peso medio di 7,8 tonnellate, con una configurazione ad anello composta da 8 conci. Completata la formazione del tratto iniziale di rivestimento della galleria, la TBM può procedere con la fase di appoggio e reazione sui conci mediante i 21 martinetti idraulici principali, che forniscono la spinta necessaria per l’avanzamento della testa di scavo. Contestualmente, sono stati attivati i sistemi di trasporto dello smarino, il materiale di scavo, la pressurizzazione della camera frontale e l’avvio del ciclo operativo continuo di scavo e rivestimento. Il completamento delle operazioni preliminari di allineamento e appoggio segna l’inizio dello scavo effettivo della galleria dello scolmatore del Bisagno. Il materiale di scavo viene portato con i camion in un'area di stoccaggio poco più a monte per il suo successivo utilizzo secondo le indicazioni progettuali.
Giampedrone: "Giornata importante"
"Questa è certamente una giornata importante – dichiara l’assessore alla Difesa del Suolo Giacomo Raul Giampedrone, anche soggetto attuatore del Commissario Bucci – che segna un ulteriore passo avanti nella realizzazione di quest’infrastruttura idraulica fondamentale per Genova e la Liguria. Rimane fermo l'obiettivo di rendere operativo lo scolmatore nel più breve tempo possibile: un traguardo realizzabile grazie alla talpa che, a regime, scaverà in media 20 metri al giorno fino a raggiungere lo sbocco della galleria, all’altezza di Corso Italia. Contemporaneamente – prosegur Giampedrone - è a buon punto anche la revisione generale del contratto tra la struttura commissariale e le aziende appaltatrici che compongono l’Ati: questo consentirà un riallineamento dei tempi di completamento dell’opera e un’attività di costante aggiornamento fino alla fine dei lavori. A seguito del mio invito in sede di audizione nelle prossime settimane inoltre i componenti della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico visiteranno questo cantiere, che è certamente tra i più importanti tra quelli attivi a livello nazionale e il più importante della Liguria" .
Il cantiere e i diversi intoppi subiti
La realizzazione dell'opera negli anni ha vissuto diversi intoppi. Il progetto dello scolmatore risale agli anni 2000 ed è stato finanziato con il piano ‘Italia sicura’ nel 2015 dall'allora Governo Renzi. I lavori, aggiudicati alla fine del 2019, sono iniziati nel maggio del 2020, ma hanno subito rallentamenti significativi a causa della pandemia da Covid-19, delle vicende contrattuali conseguenti a due interdittive antimafia poi superate da specifico pronunciamento della Corte d’Appello di Salerno e da altre criticità legate sia agli aspetti di carattere tecnico-esecutivo dell’appalto sia agli aspetti di gestione amministrativo-finanziaria della commessa. Per queste situazioni la Struttura commissariale regionale è intervenuta a più riprese anche attraverso la corresponsione di anticipi di risorse già previste contrattualmente a fronte della presentazione di specifiche garanzie aggiuntive e di impegni verificati costantemente. Il sistema dello scolmatore funzionerà in abbinamento con quello del Fereggiano, più piccolo e già attivo dall’autunno del 2019. Il doppio sistema andrà a creare una rete di protezione idraulica sotterranea per la città. L’opera sarà completamente invisibile una volta terminata.
Il Pd: "Serve chiarezza sui tempi"
Il capogruppo del Pd in Regione Armando Sanna che ha chiesto la commissione itinerante monotematica nel cantiere dello scolmatore del Bisagno. “Quando ci sarà la commissione sul cantiere dello scolmatore del Bisagno, da me richiesta, si potrà fare realmente chiarezza sullo stato dei lavori. Il consigliere regionale del Pd Simone D’Angelo aggiunge: "I genovesi hanno diritto di sapere quando quest’opera fondamentale sarà completata. Bucci e Giampedrone devono assumersi la responsabilità politica e istituzionale di presentare un cronoprogramma preciso, pubblico e verificabile".