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Attualità

Lo scorso primo ottobre la tmb era stata attivata, ultimate le prove tecniche ora il macchinario inizia a perforare la galleria. L'obiettivo è vedere l'opera pronta entro la fine del 2026
2 minuti e 0 secondi di lettura
di Andrea Popolano

Ora la "talpa Dalia" può iniziare a scavare. Sono infatti terminati i lavori di installazione dei conci e le verifiche tecniche all'interno della galleria ne cantiere dello scolmatore del Bisagno. Lo scorso primo ottobre era terminato il montaggio della Tbm (Tunnel Boring Machine), la super talpa arrivata Genova dalla Cina per velocizzare i lavori utili alla messa in sicurezza del torrente Bisagno.

La "talpa Dalia" può scavare fino a 20 metri al giorno lungo i 6,5 km del tunnel che collega dalla Sciorba fino allo sbocco in corso Italia. Il macchinario è in grado di perforare tutti i tipi di rocce presenti nell'area. Nel tempo sono state eseguite diverse indagini per capire il materiale che la talpa si troverà di fronte da adesso in avanti.

Lo scolmatore pronto entro il 2026

Lo scolmatore, una volta pronto, avrà una portata che potrà arrivare fino a 400 metri cubi d'acqua al secondo. L'obiettivo è terminare l'opera entro la fine del 2026. Una volta a regime, lo scolmatore sarà in grado di proteggere la città dalle piene duecentennali. Martedì scorso a Genova si è svolta la cerimonia in ricordo delle vittime delle ultime due alluvioni: quella del 2011 e quella del 2014 che causarono rispettivamente sei e una vittima. In quell'occasione è stata ribadita la necessità di portare avanti lavori necessari alla messa in sicurezza idraulica del territorio della Val Bisagno. Il cantiere ha un valore complessivo di oltre 200 milioni. 

Il cantiere e i diversi intoppi subiti

La realizzazione dell'opera negli anni ha vissuto diversi intoppi. Il progetto dello scolmatore risale agli anni 2000 ed è stato finanziato con il piano ‘Italia sicura’ nel 2015 dall'allora Governo Renzi. I lavori, aggiudicati alla fine del 2019, sono iniziati nel maggio del 2020, ma hanno subito rallentamenti significativi a causa della pandemia da Covid-19, delle vicende contrattuali conseguenti a due interdittive antimafia poi superate da specifico pronunciamento della Corte d’Appello di Salerno e da altre criticità legate sia agli aspetti di carattere tecnico-esecutivo dell’appalto sia agli aspetti di gestione amministrativo-finanziaria della commessa. Per queste situazioni la Struttura commissariale regionale è intervenuta a più riprese anche attraverso la corresponsione di anticipi di risorse già previste contrattualmente a fronte della presentazione di specifiche garanzie aggiuntive e di impegni verificati costantemente. Il sistema dello scolmatore funzionerà in abbinamento con quello del Fereggiano, più piccolo e già attivo dall’autunno del 2019. Il doppio sistema andrà a creare una rete di protezione idraulica sotterranea per la città. L’opera sarà completamente invisibile una volta terminata.

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