Marie Solimena, attrice genovese trapiantata a Los Angeles, sogna in grande: "Il mio obiettivo è vincere un Oscar, il premio più ambito per ogni attore, ma sto iniziando anche a lavorare come produttrice e in primavera inizieremo a girare alla Spezia il mio nuovo progetto, un film indipendente molto speciale che segue un sogno a lungo coltivato. Un sogno che parte dal suo percorso formativo e artistico, iniziato al liceo internazionale di Genova fino alla scelta di trasferirsi negli Stati Uniti per studiare cinema alla New York Film Academy. La sua storia da Los Angeles, California, in una nuova puntata della rubrica 'Finestra sul mondo' dedicata ai liguri all'estero in onda dal martedì al venerdì alle 13.00.
"Sono un'attrice è vero ma oggi sto anche iniziando a muovermi verso la produzione, perché mi dà un po' più di controllo e potere dietro le quinte - spiega - questa nuova dimensione lavorativa mi consenta di assumere un ruolo decisionale più attivo".
Quattro film indipendenti di cui due in post produzione
Quanto alla difficoltà del settore, Marie precisa: "C'è molta competizione perché arriva talento da tutto il mondo, ma qui ci sono anche molti più progetti rispetto all’Italia. Nel mio piccolo, ho già fatto quattro film, due dei quali sono in post-produzione e due sono su Amazon Prime. Sono film indipendenti ma con visibilità, partecipano ai film festival e ho avuto l’opportunità di lavorare con attori professionisti". Una esperienza che definisce una vera e propria scuola per raggiungere il suo sogno più grande: "L’obiettivo è naturalmente l’Oscar, come per ogni attore credo. La strada è lunga, ci sono attori che lo raggiungono a 60 anni, ma è un viaggio da godersi".
Le audizioni oggi sono self-tapes
La quotidianità di un attore a Los Angeles è fatta di audizioni e networking: "Post-Covid e dopo lo sciopero degli sceneggiatori, le audizioni sono principalmente self-tapes, con un setup a casa o in studio, si registra sul telefono e si invia il video per il casting. Non serve più stare a Los Angeles per le audizioni, ma è comunque da qui che parte tutto, con feste, meeting ed eventi".
Il suo ultimo lavoro, girato fino a agosto, è un film indipendente intitolato 'Sunset Strip Killers', diretto dal regista locale Chad Fearing: "È una storia vera su alcuni assassini che fino agli anni ’70 e ’80 uccidevano prostitute sul Sunset Boulevard, la strada più famosa di Los Angeles, un tempo malfrequentata".
Il prossimo progetto da produttrice alla Spezia
Guardando avanti, Marie si prepara a partecipare alla produzione di un film scritto da un suo amico italiano, Riccardo Perdini, con il supporto di un team italo-americano e il patrocinio del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini: "Speriamo di girare il film alla Spezia in primavera, è un progetto molto importante per me, non escludo altri progetti anche in Liguria e in Italia".
Ma come si vive a Los Angeles: "Si passa molto tempo in macchina, ma la vita è rilassante, con molta natura, oceano e parchi. Abito vicino al parco Griffith e si può andare a cavallo o a golf, è uno stile di vita tranquillo, anche se il mondo del cinema è onnipresente. Cammini per strada e magari incroci un set, vivi quotidianamente la vita del cinema".
Cosa significa per lei essere attrice? "È divertente, perché ogni giorno interpreti qualcuno che non sei, devi studiare la vita di quella persona per rappresentarla al meglio, ogni ruolo, da una principessa a una prostituta, ha lo stesso valore e va onorato - spiega con passione - un modo di scoprire storie di vita che altrimenti non avrei conosciuto".
"Mi mancano la famiglia e gli amici a Genova, ma anche la dimensione più raccolta, qui a Los Angeles se prendi la macchina ci metti almeno 25 minuti a fare qualsiasi cosa, mentre a Genova in 5 minuti sei a casa di un amico. Genova è una città stupenda, e a livello culturale, storico e artistico non ha paragoni".
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