Mancano due settimane alla prima campanella dell'anno in Liguria. Il 15 settembre infatti torna gli studenti liguri tornano in classe dopo le vacanze estive. Da un lato le famiglie devono affrontare il caro scuola con i costi aumentati e una spesa quantificata di circa 1300 euro per studente secondo il Codacons tra quaderni, zaini, diari, prodotti di cancelleria, materiale da disegno, libri e dizionari. Secondi l'Unione nazionale dei consumatori i prezzi di libri e corredo scolastico hanno subito una impennata dal 2021: penne +24,2%, quaderni +20,3%, libri +14,4%.
Sicurezza delle scuole
Ma non solo, il report di Tuttoscuola.com mette in evidenza un altro problema: in Liguria il 31,1% degli istituti possiede tutte le certificazioni in tema di sicurezza. Numeri molto lontani rispetto a quelli di altre regioni del Nord Italia. Il primo posto per sicurezza degli edifici scolastici va alla Valle d'Aosta dove su 139 plessi 122 hanno il certificato di agibilità, l'87,8% del totale. Seguono Piemonte (53,4%), Veneto (52,7%) e Friuli (52%) con il Nord che in generale si attesta intorno al 50%. E poi ancora, tra le altre regioni c'è il Molise (47,8%), preceduto da Lombardia e Marche intorno al 50%. A quota 30% circa Abruzzo e Campania insieme al resto del sud. Mentre il centro si attesta al 29,7%
In tema di sicurezza sono 5 le certificazioni fondamentali previste dalla normativa: Certificato di agibilità, Certificato di prevenzione incendi, Certificato di omologazione centrale termica, Piano di evacuazione, Documento di valutazione dei rischi. I primi tre sono rilasciati da enti esterni, gli ultimi due sono prodotti dall’istituzione scolastica a cui fanno capo gli edifici.
La situazione in Liguria
Oltre a questo c'è poi il più classico dei problemi che devono affrontare i docenti: il precariato. Una situazione che riguarda tutte le scuole, compreso quelle liguri, anche se si sta iniziando a registrare un'inversione di tendenza con una riduzione degli insegnanti precari: "Se è vero che la precarietà è la cifra del nostro tempo, la scuola è chiamata a garantire un’inversione di tendenza, costruendo visione e prospettiva contro l’insicurezza e l’incertezza - spiega Maddalena Carlini, segretaria generale Cisl Scuola Liguria -. In questo senso il contrasto della precarizzazione dei docenti è cruciale. Occorre passare dalla straordinarietà e temporaneità delle misure (mini call veloce) a interventi di sistema: rendere ordinario il reclutamento da GPS come parte di un doppio canale, oltre alle procedure concorsuali, in modo da valorizzare anche le esperienze maturate sul campo".
Tra le criticità del sistema sottolineate ci sono quelle legate alla mini call veloce: In questo "ci sono problemi procedurali, brevità della tempistica e complessità burocratica" spiega Carlini. Si tratta infatti di una procedura ministeriale straordinaria che termina quest’anno. È stata utilizzata per coprire i posti di sostegno che non sono stati assegnati con le assunzioni ordinarie. È riservata ai docenti specializzati inseriti nella prima fascia delle GPS. L’assunzione è a contratto a tempo determinato, che può diventare indeterminato dopo il superamento dell’anno di prova.
La mini call
La mini call impone tempi rapidi di risposta e anche, spesso, qualche problema logistico. "La mini call prevede di spostarsi nelle diverse province della regione d’appartenenza: un’evenienza che ovviamente impatta sulla vita delle persone - analizza la segretaria della Cisl Liguria -. È positiva l’attenzione ministeriale sulla necessità di stabilizzare i docenti di sostegno e l’attenzione dell’USR ligure che nella prima settimana del mese di agosto ha assegnato alle scuole un incremento di posti sul sostegno che ha generalmente tenuto conto del fabbisogno espresso dalle scuole".
Insegnanti di sostegno
C'è poi tutto il mondo legato agli insegnanti di sostegno. La misura che permette la conferma dei docenti di sostegno sulla base della segnalazione positiva delle famiglie degli alunni seguiti ha acceso il dibattito. Carlini spiega la situazione: "Questa soluzione rischia di smentire gli ineludibili criteri di trasparenza e imparzialità e di favorire la discrezionalità dei genitori. Inoltre potrebbe venir meno quel principio di contitolarità dell’intero team di classe ponendo invece l’accento sul rapporto individuale tra insegnante e alunno. Tuttavia, si tratta di misure che puntano i riflettori sull’importanza della continuità didattica e formativa, dunque da accogliere come un "cantiere aperto” sul tema della stabilizzazione degli insegnanti. Per dirla con Bauman, 'la solidità di un ponte si giudica dal pilastro più debole'. È una metafora dolorosa per noi genovesi ma molto efficace se rapportata alla vita scolastica, la cui qualità dipende innanzitutto dall’attenzione che viene dedicata agli alunni più fragili".
La scuola digitale: la situazione in Liguria
Oggi gli studenti sono sempre più immersi nell'utilizzo di sistemi digitali. Un'opportunità per agevolare l'apprendimento della conoscenza. Necessità tecnologiche a cui le scuole sono chiamate a dare una spunta con investimenti e formazione da parte degli stessi docenti. "Per quanto riguarda il processo di digitalizzazione la Liguria non è all’avanguardia ma nemmeno arretrata - analizza ancora Carlini -. Ritengo sia necessario, soprattutto in questa fase post mediale, in cui il digitale è ormai “assorbito” dalla quotidianità, potenziare l’azione educativa sull’uso critico e consapevole della tecnologia (patentino digitale ecc): iniziative che sono promosse da moltissime scuole" conclude la segretaria generale Cisl Scuola Liguria.
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