"C'è una proliferazione normativa di diversi gradi che comprende norme, regolamenti, intese e ordinanze che creano un po' di confusione tra gli operatori commerciali e non solo. Riuscire ad accorpare i regolamenti in un sistema razionale è un obiettivo di questa giunta" così l'assessore al Commercio del Comune di Genova Tiziana Beghin a margine della presentazione dell'accordo tra Comune di Genova, Camera di Commercio di Genova e InfoCamere sulla semplificazione e digitalizzazione di 179 pratiche.
Un turbinio di normative che riguardano tipologie di commercio, orari, prescrizioni igienico-sanitarie, misure di decoro ma anche regolamenti per l'applicazione del canone patrimoniale di concessione o le autorizzazioni per l'occupazione del suolo pubblico e ancora intese su determinate aree particolari come il Centro Storico, Sampierdarena e non solo con limitazioni orarie di vendita di prodotti.
Inoltre il piano del commercio di Genova approvato ad aprile sotto la giunta in quel momento guidata da Pietro Piciocchi ha di fatto creato una "zonizzazione" del territorio comunale su cui sono stati individuati e perimetrati i centri storici, i centri storici urbani, i centri storici commerciali e una fascia di tutela di un massimo di un chilometro lineare attorno ai centri storici urbani (una zona cuscinetto in cui possono essere insediati esclusivamente esercizi di vicinato e medie strutture di vendita con superficie netta di vendita non superiore a 1.000 mq).
L'Osservatorio burocrazia di Cna ha stimato, a livello nazionale, che il tempo medio dedicato dalle imprese italiane agli adempimenti burocratici è di circa 313 ore all'anno per persona che comporta in generale un costo medio di circa 9.210 euro per ogni impresa.
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